SCATOLE STANDARD FINESTRATE
(WINDOW BOXES)
Le scatolette finestrate possono essere ricondotte
a cinque tipologie differenti. Per poterne apprezzare le differenze
conviene riferirsi ad un modello prodotto per lungo tempo, che ha
quindi avuto modo di utilizzarle tutte. La Ferrari 250 GT Berlinetta,
articolo 504, si presta perfettamente allo scopo. Nelle immagini riportate
qui sopra e qui sotto i cinque tipi di scatola sono riportati in ordine
cronologico dalla prima alla quinta. Nei disegni riportati sulle facce
gialle delle scatolette é raffigurato il modello: in genere
su una faccia il modello ha le portiere e i cofani chiusi e sull'altra
faccia, invece, aperti. Si trovano però frequentemente scatolette
con lo stesso disegno (porte e cofani chiusi) su entrambe le facce
gialle.
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Le
scatolette del primo e del secondo tipo, immagine a sinistra,
sono dette "TERMOSALDATE". La pellicola trasparente
che le riveste all'esterno, saldata termicamente al cartoncino,
forma le due finestre laterali che consentono di vedere perfettamente
il modello contenuto all'interno. Il loro valore dipende marcatamente
dall'integrità della pellicola in corrispondenza delle
finestre: le finestre lacerate non sono sostituibili.
La principale differenza tra la tipo 1 e la tipo 2 stà
nel fianco nero della scatola: In quella del primo tipo il nome
del modello é posto a sinistra della finestra e il codice
articolo a destra, entrambi a mezza altezza; in quella del secondo
tipo, invece, una nuova scritta "POLITOYS-M" é
posta a sinistra della finestra, il codice articolo a destra,
ma in basso, e il nome del modello é ora sotto la finestra,
allineato a destra.
Le alette di chiusura sono identiche, con scritte orientate verticalmente.
All'interno, il modello é supportato da telaietti in cartoncino
confezionati in modo molto artigianale e fissati con punti di
cucitrice. Per irrigidire il fragile telaietto del primo tipo
sono inserite superiormente e inferiormente due sottili lastrine
in polistirolo. Il telaietto é stato poi irrigidito e scatolato:
è ora a forma di "U" con "tappo" di
chiusura laterale (vedi immagine a sinistra).
La scatoletta del 1° tipo é stata utilizzata solo nel
1965, per i modelli da 500 a 515 (il modello di codice più
recente che ho avuto modo di osservare con questa scatoletta é
la ISO Rivolta). La scatoletta del secondo tipo é stata
utilizzata nel 1965-1966, per i modelli dal 500 al 519. La Rolls,
articolo 518, ha un formato più grande (140x54x50
mm anziché 122x49x42 mm).
Le scatolette del primo tipo non dovrebbero mai essere abbinate
a modelli con targa nera MI-B090732 o MI-B07032, in quanto queste
targhe sono apparse nel 1967 |
Le scatolette del 3° tipo sono
identiche nell'aspetto a quelle del 2° tipo. Differiscono
solo perché non sono termosaldate e le finestre in acetato
sono incollate dall'interno. Questa soluzione resiste meno al
tempo e spesso l'acetato risulta oggi ondulato, con tendenza
a staccarsi. Le scatolette termosaldate, invece, ancora oggi
resistono meglio e hanno le finestre sempre ben tese.
Sono state usate dalla seconda parte del 1966 alla prima parte
del 1967 per modelli di codice dal 500 al 531.
La struttura interna si semplifica ed éd é ormai
ridotta a due semplici lastrine di polistirolo. Per evitare
che le ruotine solcassero inesorabilmente il polistirolo si
interponeva un rettangolo di cartoncino sottile tra le ruotine
e la lastrina stessa.
A questo tipo di scatolette é possibile abbinare anche
modellini con targa nera tipo MI-B090732, mentre quelli con
targa MI-B07032 sono da abbinare preferibilmente alle scatolette
del 4° e 5° tipo.
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Le scatolette del 4° tipo sono
identiche nell'aspetto a quelle del 3° tipo e, quindi, hanno
le finestre incollate dall'interno. Differiscono da queste,
però, solo perché nelle alette di chiusura le
scritte sono state ruotate di 90 gradi per agevolare la lettura.
Le scatolette si posano, infatti, sulla faccia gialla per salvaguardare
le fragili finestre. Sono state usate nella seconda metà
del 1967 ma il modello con il codice più basso ad averle
utilizzate é la Fulvia Coupé. Tra l'altro, proprio
la Fulvia Coupé ha avuto sempre e solo questo tipo di
scatoletta, ma si deve tener conto del fatto che il modellino
della Fulvietta é apparso sul mercato con un anno di
ritardo rispetto ad altri modellini che hanno codice articolo
più alto. In pratica, al momento dell'uscita del modellino
la Politoys era già passata alle scatolette del IV tipo.
La struttura interna é ancora composta dalle due semplici
lastrine di polistirolo. Cominciano però ad apparire
le strisce di spugna, più economiche e pratiche da usare
e certamente più efficienti nella protezione dei modelli.
A questo tipo di scatolette é possibile abbinare modellini
con targa nera tipo MI-B090732 o MI-B07032.
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Le
scatolette di tipo 1-2-3-4 sono tutte caratterizzate dal logo
del primo tipo (con la macchinina, la scritta POLITOYS e il compasso)
sulle alette di chiusura.
Questo logo sarà sostituito sulle scatolette del 5°
tipo (note come scatole gialle). |
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La scatoletta del
5° tipo é conosciuta come "SCATOLETTA GIALLA".
L'impostazione della faccia finestrata é ancora identica
alla scatoletta del tipo II, con la scritta "POLITOYS-M"
a sinistra della finestra, ma la parte a destra della finestra
è ora del colore giallo delle facce non finestrate. Le
alette di chiusura sono anch'esse gialle, con le scritte orizzontali
rosse e nere. Le finestre sono ancora in fogli di acetato incollati
dall'interno, facilmente sostituibili.
All'interno il modello è avvolto longitudinalmente in
una soffice striscia di spugna che tende a ingiallire.
A questo tipo di scatoletta possono essere abbinati i modelli
con targa "MI-B07032", lasciando quelli targati MI-B070932
alle scatolette del 4° tipo. Posono contenere tutti i modelli
dal 500 al 541, e il modello 546. Non l'ho mai vista per la
Fulvietta.
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Le
scatolette del 5° tipo é caratterizzata dal nuovo logo
APS POLISTIL, che del vecchio logo conserva solo l'impostazione
triangolare.
Le dimensioni della scatoletta sono le solite: 122x49x42 mm (140x54x50
mm solo per la Rolls Royce e per la Opel
Diplomat). |
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CATALOGHINI INSERITI NELLE CONFEZIONI
TIPO
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DA
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A
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DESCRIZIONE
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MOSTRA (CLICCA)
|
A
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500
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517
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E'
il primo cataloghino e risale agli inizi del 1965. Riporta le
immagini di 15 modelli, fino all'art. 517, ma mancano la 512 (500
Giardiniera), la 515 (ISO Rivolta) e la 516 (Giulia TZ), annunciate
tra quelle previste per il 1966. La previsione si estende fino
alla 522, definita "Primula Bianchi" anziché
"Primula Autobianchi". Tra l'altro si preannuncia una
Opel "Admiral" che, come sappiamo, lascerà il
codice 521 alla "Diplomat".
Si osserva, comunque, che solo alcuni dei modelli illustrati saranno
consegnabili entro settembre 1965 (esattamente sei modelli, dal
500 al 505). Gli altri nove sono di successiva presentazione,
presumibilmente da ottobre a dicembre 1965, dato che non sono
nel gruppo di quelli destinati ad aspettare il 1966.
Tra le curiosità si osserva che l'immagine della Ferrari
250 Berlinetta GT (art. 504) raffigura erroneamente una ISO Rivolta,
il che dimostra che il lavoro di preparazione della ISO era comunque
a buon punto. Si nota, inoltre, che l'immagine della Kadett (art.
510) raffigura la versione berlina, esattamente quella che sarà
riportata anche sulle scatolette del I tipo, mentre la versione
prodotta sarà sempre e solo la versione coupé.
E, ancora, si osserva che l'immagine della IM3 (art. 508) con
le quattro portiere apribili ci lascia tutti a sognare e che l'immagine
della 850 coupé lascia intendere che il cofano motore sarà
apribile, mentre in realtà non sarà così.
Un'osservazione sui prezzi: 800 Lire il prezzo fissato per i modelli
con quattro aperture, 700 lire quello per i modelli con tre sole
aperture (Fiat 600, 850 berlina e, presumibilmente, 850 coupé).
Questo cataloghino esiste in due formati diversi, identico nei
contenuti e negli "errori" |
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A/
Bis
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500
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517
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Questo cataloghino riporta le stesse
imagini del precedente, ma adotta una diversa impostazione grafica:
la parte centrale della prima pagina é su due colonne,
la scritta Politoys-M é sulla destra, vicino al marchio
Politoys (compasso) assente nel precedente. Anche le previsioni
dei tempi di consegna sono identiche, ma questo catalogo segue
comunque il precedente (penso di pochi mesi) perché contiene
i prezzi di tutte le macchinine.
Cosa strana, la Opel Admiral del catalogo "A" diventa
qui Opel Kapitan. Come sappiamo, invece, diventerà in
seguito Opel Diplomat.
Le pagine di questo catalogo hanno un formato diverso: sono
più strette e molto più alte.
Scansioni inviate dall'amico Massimo Carini, che ringrazio.
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B
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500
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517
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Anche
questo terzo cataloghino riporta le immagini di 15 modelli, esattamente
gli stessi del catalogo di tipo A. Risale alla seconda metà
del 1965. Presumo che sia stato realizzato sia per avvisare della
disponibilità dei nuovi modelli, sia per correggere alcune
delle inesattezze elencate sopra. Ora la IM3 ha solo gli sportelli
anteriori apribili (fine dei sogni!), la 850 coupé non
ha più il cofano motore apribile (e il suo prezzo é
ufficiale: 700 lire), la Kadett é stata ridisegnata nella
parte posteriore dell'abitacolo e ora é diventata coupé.
Anche la Preannunciata Opel Admiral appare ora in elenco come
Opel Diplomat. L'immagine della ISO, però, continua ad
usurpare il posto della Ferrari Berlinetta! Evidentemente nessuno
si era accorto dell'errore, penso perché sia la Ferrari
che la ISO erano vetture poco diffuse e pochi le sapevano riconosceredai
disegni.
I modelli in "pronta consegna" sono ora quattordici.
Solo l'Alfa Romeo 2600 Sprint (art. 514) risulta ancora di prossima
presentazione.
Si allunga, però, l'elenco centrale dei modelli della collezione
1966, che ora si estende fino al codice 531, Giulia TI "Gazzella". |
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C
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500
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531
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Siamo
alla fine del 1965, inizio del 1966 e il numero di modelli cresce
considerevolmente. Ora sono raffigurati ben 22 modelli, ma l'elenco
di quelli preannunciati per il 1966 é ancora cospicuo.
Diversi modelli, infatti, hanno preceduto nella presentazione
altri modelli preannunciati con numero di serie più basso,
ma, evidentemente, ancora in alto mare. Ad esempio, appare in
catalogo la Giulia TI Super (art. 523), insieme alla Giulia TI
"Gazzella" dei Carabinieri (art. 531). Appaiono anche
la Fiat 1100D (art. 526, proposta a sole 600 lire per via delle
portiere non apribili), la Simca 1500 (art. 524), la Giulia TZ
(art. 516) e la Fiat 500 Giardiniera (art. 512, con il prezzo
a 600 lire anche se il disegno la raffigura, erroneamente, con
le portiere apribili, incernierate posteriormente)".
Finalmente appare ufficialmente la ISO Rivolta (art. 515) e il
nuovo disegno di una Ferrari Berlinetta occupa la posizione 504.
Altri modelli, invece, pur avendo un numero di catalogo più
basso appaiono come di prossima presentazione nel 1966: tra questi,
la Rolls Royce, la Taunus, la Fulvia Coupé, la Diplomat,
la Primula e altre ancora.
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D
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500
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537
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Siamo
arrivati alla fine del 1966, il numero di modelli cresce ancora
anche se alcuni mancano all'appello. Ora sono raffigurati 27 modelli
e il più alto numero di catalogo é il 537 della
2600 "Pantera", derivata con pochi investimenti dalla
versione civile. I nuovi ingressi sono: la Rolls Royce (518),
la Taunus (519), la Bianchi Primula (522, erroneamente raffigurata
come versione a quattro porte col piccolo cofano posteriore apribile,
mentre la versione prodotta é la tre porte con grande portellone
posteriore apribile), la Ferrari Le Mans (525) e la già
citata 2600 "Pantera" (537). La Fulvietta e la Diplomat
segnano ancora il passo e il modello di codice più elevato
tra quelli preannunciati é la Dino Ferrari (art. 536).
L'indicazione é per il 1966, ma secondo me il 1966 era
ormai trascorso.
Novità anche nei prezzi. La 2600 Sprint e la 2600 "Pantera"
sono proposte a 900 lire, la Ferrari 250 Le Mans a 1.000 Lire
e così pure la Rolls Royce, ma la Rolls ha l'interno in
vellutino e il cofano apribile in due metà, e pesa tantissimo.
Quanto alla Le Mans, si intuiscono i tappi carburante apribili,
ma non si fa cenno al tettuccio sollevabile dalla parte del passeggero.
La 500 Giardiniera ha ancora le portiere apribili.
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E
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500
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537
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Eccoci
nel 1967. Il cataloghino preannuncia ancora modelli per il 1966,
ma non li elenca perché non ce ne sono più. Hanno
solo dimenticato di togliere la scritta rossa dal cataloghino.
Capita!
Il numero di codice più alto é ancora il 537 (la
2600 Pantera della Polizia), ma ci sono molti modelli intermedi
che prima non apparivano, per cui i modelli raffigurati sono 35.
Tre codici sono ancora latenti: corrispondono al 533 (Fiat OSI
1200), 534 (Lola GT) e 535 (Porsche 904).
I nuovi arrivi sono: la Fulvia Coupé (520, finalmente!),
la Diplomat (521), la Porsche 912 (527), la Fiat 1500 Ghia (528),
la Giulia Canguro (529), la 2600 Zagato (530), La Gran Sport Quattroruote
Zagato (532), la Dino Ferrari.
Prezzi: confermati i precedenti prezzi a parte la Ferrari 250
Le Mans, la sette aperture, che passa da 1.000 a 1.200 lire. I
nuovi modelli costano ancora 800 lire, ad eccezione della pesantissima
Diplomat (1.000 lire), della Dino e della 2600 Zagato (entrambe
a 900 lire). Manca il prezzo della Gran Sport, ma dovrebbe essere
un po' alto viste le caratteristiche e la complessità del
modello, dotato, tra l'altro, di sterzo funzionante.
La 500 Giardiniera ha ancora le portiere apribili.
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F
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500
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537
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Il
cataloghino di tipo E é durato poco. Si sono accorti quasi
subito dell'errore e hanno eliminato la scritta rossa che preannunciava
modelli per il 1966, ormai andato da tempo. Siamo in pieno 1967
e non ci sono altre novità. Tolta la scritta, il resto
é identico al precedente. Anche il prezzo della Gran Sport
Quattroruote Zagato resta avvolto nel mistero. 35 i modelli raffigurati. |
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G
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500
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537
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Arrivati
alla seconda metà del 1967 compaiono due dei modelli ancora
latenti e fanno mostra di se alla sommità della pagina,
uno a destra e uno a sinistra del titolo: si tratta della Fiat
OSI 1200 S (533) e della Lola GT (534). I modelli sono 37 e all'appello
manca solo la Porsche 904 (art. 535).
Novità anche sul fronte dei prezzi: sono spariti. Tutti!
Compreso quello della Gran Sport, che non é mai apparso
nei cataloghini.
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|
H
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500
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539
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Eccoci
al 1968. Il cataloghino (penso l'ultimo della serie, ma non si
sa mai...) contiene ancora 37 modelli, ma arriva al codice 539
(Lamborghini 350 GT). Non é apparsa la Porsche 904 (art.
535) e quindi deve essere sparito un modello, presente nel precedenta
catalogo. Si trova facilmente che la Lambo ha preso il posto della
1100 D, uscita di scena precocemente. Già, la 1100 non
aveva riscosso il meritato successo, forse proprio per la mancanza
delle portiere apribili, sicura fonte di gioco ed avventura.
Potrebbe esistere qualche cataloghino più recente, ma non
l'ho mai visto. Oltretutto su modelli "recenti" quali
la BMW 2000CS o la Maserati Quattroporte ho ritrovato sempre questo
cataloghino. Ma la Politoys stava iniziando a pensare alle scatolette
in plastica, nelle quali inseriva di preferenza la piccola fiche
del modello. La presenza del cataloghino risultava un inutile
ingombro che nascondeva parte del modello vanificando il senso
della bubble box. La sua progressiva eliminazione consentiva anche
di ridurre, leggermente, i costi e i tempi (ripiegare quei cataloghini
doveva essere fonte di stress per più di un operaio). |
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SCATOLE SPECIALI
(SPECIAL BOXES)
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COFANETTO ROSSO-BLU (1967-1968)
Scatoletta a cofanetto, simile a quella già utilizzata
dalla Solido per la Mustang (dal 1966) e per la Toronado (dal
1967).
Il coperchio viene tenuto chiuso con un pezzetto di scotch.
All'interno il modello, privo di protezioni, resta fermo perchè
appoggiato su una piccola spugnetta gialla, con facce biadesive,
che aderisce al fondino del modello e alla scatoletta.
Grafica molto grossolana. Usata solo per la Ferrari Le Mans
(art. 525) e per la Miura (art. 552). Scatolette simili sono
usate per la serie Disney.
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Dimensione: 145x63x57
mm
Logo APS Polistil. |
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COFANETTO DISNEY (1968-1970)
Scatoletta a cofanetto, simile a quella già utilizzata
per la Ferrari Le Mans e per la Miura, ma realizzata con materiale
e grafica migliori.
Il coperchio viene tenuto chiuso con un pezzetto di scotch.
All'interno il modello, privo di protezioni, resta fermo perchè
appoggiato su una piccola spugnetta gialla, con facce biadesive,
che aderisce al fondino del modello e alla scatoletta.
Usata solo per la macchina di Paperino (art. 554), Paperone
(art. 559) e Topolino (art. 600).
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Dimensioni: differenti
a seconda del modello.
Logo APS Polistil. |
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COFANETTO DRAGSTER (1970)
Scatoletta in celluloide con base in cartoncino rosso. Ricorda
le scatolette Norev anni '60, ma è prevista una sovrascatola,
che le Norev non hanno, entro la quale scorre la confezione
in celluloide.
All'interno il fragile modello, privo di protezioni, sbatacchia
da una parte all'altra.
Usata solo per il Dragster (art. 602).
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Dimensione: 140x72x56
mm
Logo APS Polistil.Il logo é POLISTIL. |
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SCATOLETTE
IN PLASTICA
PLASTIC BUBBLE BOX
Sono
comparse nel 1968 con la Ford Mustang (art. 549) e hanno accompagnato
nel tempo tutti i nuovi prodotti. Al terminare delle scorte
delle scatolette finestrate, le plastic bubble box sono state
adottate anche per i modelli già in produzione, per
cui tutti i modelli della serie 500 si possono trovare anche
con queste scatolette. Si tratta, comunque di produzioni di
fine anni '60 o degli anni '70.
Esistono varie serie e ogni serie può essere realizzata
in colori diversi, con diverse tipologie di strisce adesive
per riconoscere i modelli, con diversi meccanismi di fissaggio
dei modelli ecc. Le versioni anni '60 hanno le basi personalizzate:
sul fondo si legge, in rilievo, il modello, il codice articolo,
il produttore ecc. Le versioni anni '70, invece, sono anonime,
uguali per tutti i modelli e, in genere, sono anche alleggerite
da grandi aperture sul fondo: entrambi i fattori sono legati
all'esigenza di risparmiare sui costi di produzione. Si riportano
qui sotto alcuni esempi di questo tipo di scatoletta, senza
la pretesa di averle citate tutte..
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TIPO I (1968)
Base piatta, omogenea, rivestita in vellutino.
Dalla base emergono i supporti per il modello e due fermi che
agganciano la carrozzeria alla battuta delle portiere (si spezzano
molto facilmente).
La striscia adesiva col nome del modello e della serie è
lucida e spessa.
Una piccola striscia è applicata anche sul lato più
preve.
Sul fondo sono riportati, in rilievo, tutti i dati che identificano
il modello.
Scatoletta molto costosa, presto abbandonata.
I modelli inseriti in queste scatolette non hanno le sedi di
appoggio sul fondino: hanno lo stesso fondino dei modelli con
scatola in cartone.
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TIPO II (1968-69)
Analoga alla precedente, ma senza il rivestimento in vellutino.
I due fermi per fissare il modello possono essere sostituiti
da una fettuccia in plastica semirigida che attraversa il modello
da una porta all'altra.
Sul fondo sono riportati, in rilievo, tutti i dati che identificano
il modello.
In genere, se è presente la fascetta sono presenti anche
i due fermi laterali per evitare lo sfilamento accidentale della
base dalla cupoletta trasparente.
I modelli inseriti in queste scatolette non hanno le sedi di
appoggio sul fondino: hanno lo stesso fondino dei modelli con
scatola in cartone.
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TIPO III (dal 1969 in poi)
Base alleggerita da vistose aperture, supporti per il modello
di varie tipologie, fettuccia in plastica semirigida che attraversa
il modello da una porta all'altra, nessuna indicazione del
modello sul fondo della scatola. Striscia adesiva col nome
del modello di qualità inferiore.
Sui lati più corti sono presenti i fermi per evitare
l'accidentale distacco della cupoletta trasparente dalla base.
E' la scatoletta in plastica più diffusa ed è
stata prodotta in vari colori, anche se il bianco domina.
Prodotta soprattutto negli anni '70.
I modelli inseriti in queste
scatolette hanno 4 sedi di appoggio sul fondino.
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TIPO IV (anni '70)
Base ultra alleggerita. Per il resto analoga alla precedente,
ma mancano i due fermi laterali per fissare la base alla cupoletta.
E' tipica della Espada con ruote standard (quella a ruote veloci
ha il tipo III).
I modelli inseriti in queste
scatolette hanno 4 sedi di appoggio sul fondino.
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RIEPILOGO
(La seguente tabella comprende solo
le scatolette della cui esistenza sono certo per esperienza
diretta.
Potrebbero esistere ed essere state utilizzate scatolette che
ancora oggi non ho avuto modo di vedere)
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TERMOSALDATE
|
FINESTRE INCOLLATE
|
SPECIALI
|
PLASTICA (BUBBLE BOX)
|
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COD
|
MODELLO
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I
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II
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III
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IV
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V
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R/BLU
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DISN
|
DRAG
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I
|
II
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III
|
IV
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500
|
ALFA ROMEO GIULIA GT |
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501
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MASERATI 3500 GT SEBRING |
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502
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FIAT SIATA 1500 TS |
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503
|
MERCEDES BENZ 230 SL |
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504
|
FERRARI 250 GT BERLINETTA |
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505
|
AUTOBIANCHI BIANCHINA PAN |
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506
|
ALFA ROMEO GIULIA S.S. |
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507
|
FORD CORTINA |
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508
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INNOCENTI MORRIS IM3 |
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509
|
LANCIA FLAVIA SPORT ZAGATO |
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510
|
OPEL KADETT COUPE' |
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511
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FIAT 600 D |
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512
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FIAT 500 GIARDINIERA |
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513
|
FIAT 850 BERLINA |
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514
|
ALFA ROMEO 2600 SPRINT |
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515
|
ISO RIVOLTA |
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516
|
ALFA ROMEO GIULIA TZ |
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517
|
FIAT 850 COUPE' |
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518
|
ROLLS ROYCE SILVER CLOUD |
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519
|
FORD TAUNUS 20M TS |
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520
|
LANCIA FULVIA COUPE' |
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521
|
OPEL DIPLOMAT |
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522
|
AUTOBIANCHI PRIMULA |
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523
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ALFA ROMEO GIULIA TI |
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524
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SIMCA 1500 |
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525
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FERRARI 250 LE MANS |
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526
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FIAT 1100 D |
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527
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PORSCHE 912 |
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528
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FIAT GHIA 1500 G.T. |
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529
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ALFA ROMEO GIULIA CANGURO |
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530
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ALFA ROMEO 2600 SZ ZAGATO |
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531
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ALFA ROMEO GIULIA CARABIN |
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532
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ALFA ROMEO G.S. ZAGATO |
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533
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FIAT OSI 1200 S COUPE' |
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534
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FORD LOLA GT |
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535
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PORSCHE 904 |
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536
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FERRARI DINO PININFARINA |
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537
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ALFA ROMEO 2600 PANTERA |
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538
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VOLKSWAGEN 1600 TL |
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539
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LAMBORGHINI 350 GT |
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540
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FERRARI 275 GTB4 |
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541
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MASERATI QUATTROPORTE |
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546
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BMW 2000 CS |
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549
|
FORD MUSTANG BERTONE |
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552
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LAMBORGHINI P 400 MIURA |
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554
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AUTO DI PAPERINO |
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558
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LAMBORGHINI ISLERO |
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559
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AUTO DI ZIO PAPERONE |
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587
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LAMBORGHINI ESPADA |
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593
|
ROLLS ROYCE CORNICHE |
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595
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MATRA 630 SPORT |
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598
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ALPINE RENAULT 3L |
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600
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AUTO DI TOPOLINO |
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602
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DRAGSTER DRAGO |
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