FIAT 500 L - Art. 17 del 1969
MERCURY 1/43 HomePage  
     


E' stata la prima macchina di moltissimi italiani, soprattutto dei giovani studenti universitari che la acquistavano in contanti con il "presalario", dato che costava, in versione "L", solo 495.000 Lire. Il modello Mercury è dotato di portiere (con le cornici dei finestrini), cofano anteriore e cofano posteriore apribili, con riproduzione del motore. I fari sono stampati e argentati.

La prima produzione (1969-1970) é caratterizzata dal tetto chiuso, verniciato, sul tipo di alcune vetture prodotte da Francis Lombardi (le "My Car"). La 500 doveva però avere una capottina, ma, non essendo stata prevista l'apertura nello stampo, nel 1970 la Mercury applicò sul tetto una semplice decal nera per simulare la capottina mancante. Già. Chi non ricorda la meravigliosa capottina in tela della 500, le passeggiate romantiche col tettuccio aperto nelle calde notti d'estate, la facilità con cui ti aprivano la macchina per rubarti lo stereo...

Gli arredamenti interni sono neri o rossi con volantino cromato. Il fondino è cromato e comprende il solo paraurti posteriore (quello anteriore è separato). L'unica è vite di fissaggio è posizionata anteriormente.


Le targhe che finora ho avuto modo di trovare su questo modello sono: TO 510120, TO 807512, TO A53412, TO A77216, MI G11347 oppure MI L08020. Molto comune anche la targa TO A04565, ma ne esistono anche tante altre.

SCATOLETTE

- Standard: la più comune, con l'immagine di una "500L" Blu.
- Autobox: in plastica, con base nera.
- Novità: La scatola in cartone color arancio, a scrigno, con coperchio superiore, molto complessa da realizzare.
- Giapponese: Come é noto, la Mercury ebbe non poche difficoltà a esportare i suoi modelli in Giappone perchè in quel paese il nome Mercury era già registrato da altra ditta. Dovette quindi rifare il fondino (semplicemente eliminando il marchio Mercury nello stampo e lasciando solo il nome del modello e la scritta Made in Italy) e le scatolette (che dovevano essere rifatte completamente perchè il marchio Mercury appariva in vari punti). L'azienda predispose quindi una scatoletta generica, rossa, con la classica bandiera a scacchi e immagini di modelli da corsa. Il nome del modello veniva applicato con un adesivo bianco solo su una delle alette.









Il posto guida con il volante cromato.


COLORI POSSIBILI

Bianco
Giallo ocra
Arancio
Rosso
Celeste
Blu scuro



Nella foto qui sopra, i sei tipi di targa diversa che ho avuto modo di trovare nei vari modelli che ho osservato finora. Le targhe "TO" precedono nel tempo quelle "MI".

Il modello è tutto apribile e le portiere presentano la cornice del finestrino. Notare, nel cofano posteriore, la riproduzione argentata del motore.
La capottina (introdotta solo nel 1970) é realizzata con una semplice decal, ma assicura un aspetto più realistico al modello. In realtà la Mercury modificò anche lo stampo che riporta un ora leggero gradino in corrispondenza della capottina, realizzato presumibilmente per agevolare la posa e la durata della decal nel tempo. Il fondino metallico, semplice, fissato con una vite, comprende il paraurti posteriore. I modelli venduti con l'Autobox hanno nel fondino un foro per il bullone di fissaggio.
Scatoletta denominata "Novità" utilizzata negli anni '70 sia per i modelli della serie 1/43, sia per i modelli della serie "300". Un adesivo definisce il modello contenuto.
Due immagini della scatoletta prodotta solo per il mercato giapponese. Il nome del modello veniva applicato con un adesivo bianco solo su una delle alette.

Tettucci metallici o tettucci in tela? Mi sembra doveroso osservare che staccando la decal del tetto da un modello (nato con la decal) non si ottiene un modello della prima serie perché il tetto metallico rimane solcato da un leggero rilievo trasversale e non é liscio. Allo stesso modo, applicando una decal a forma di tetto su un modello (nato senza decal) non si ottiene un modello della seconda serie perché manca proprio il rilievo trasversale creato dalla Mercury direttamente nello stampo.