FIAT 128 - Art. 22 del 1969
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Uno degli ultimi modellini prodotti dalla Mercury in questa serie, molto ben proporzionato e ben realizzato, raffigurante la berlina Fiat 128 4 porte, prima serie. Bella macchina la 128: ne ho avute due, una prima serie come queste, di colore bordeaux, e una della seconda serie (paraurti lisci e calandra nera), di colore bianco. Mio padre, evidentemente più giovanile di me, ne aveva una della seconda serie, verde mela.
Nelle foto è possibile vedere al completo la gamma colori del modellino: verde oliva, verde mela (molto raro), giallo ocra, azzurro medio, rosso, tutti rigorosamente pastello.

Le portiere anteriori sono apribili (senza le cornici dei finestrini e con l'interno completamente liscio), ma non ci sono altre aperture. L'interno è in genere color argento (peccato, è molto improbabile) con il volante in metallo cromato. La leva del cambio e quella del freno a mano sono ricavate direttamente nella plastica dell'arredamento interno.
La calandra, veramente ben dettagliata, è cromata e i fari, inseriti nelle cornici, sono a diamantino giallo o bianco. Le luci posteriori sono dipinte di rosso; sui modelli rossi sono dipinte in arancio. I paraurti sono ricavati direttamente nella fusione del fondino. La targa è la solita "TO 510120", oppure la "TO 813415", ma il modellino verde mela, evidentemente un'ultima serie, è targato "TO F15415".

Le ruote hanno cerchi argentati a 8 fori e i sottili pneumatici in gomma hanno il battistrada scolpito. Il fondino è rivettato ribattendo nella sede le estremità di due perni ricavati nella fusione della carrozzeria (e verniciati con essa) e mostra gli organi meccanici in rilievo. Presenti, ovviamente, le sospensioni.







La Mercury, negli anni settanta, volle adeguare i modelli in produzione a quelli FIAT, producendo la versione con calandra nera, fari tondi e paraurti lisci e la versione con fari rettangolari e paraurti lisci. La scatolette, finestrate, possono essere verdi, azzurre, rosse ecc. e in genere avevano il nome del modello scritto su una striscia adesiva tipo "dymo", andata persa in questa scatoletta verde. Notare che il modellino ha le ruotine veloci in plastica e l'interno nero. Sul fondino si vede il foro per fissare il modellino alla base in plastica di altre confezioni possibili. Il numero di catalogo 22 è stato conservato, ma questo modellino non regge il confronto con quello del 1969. Nel complesso il tentativo della Mercury non sembra ben riuscito.




Anche questa versione, risalente alla metà degli anni settanta, non sembra un gran ché. Gli interni sono neri, le ruotine in plastica, il fondino ha la filettatura per il fissaggio a una base, e la calandra... fa rimpiangere quella, splendida, della versione iniziale.