FERRARI 330 P2 PROTOTIPO - Art. 28 del 1967
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Anche se il colore più conosciuto è il giallo, questo modello è stato prodotto (certamente in pochissimi esemplari) anche nel colore grigio argento metallizzato, come testimoniano le foto qui sopra e qui sotto. Interno sempre nero, con volante e leva del cambio in plastica cromata. Le portiere sono apribili e il grande cofano posteriore è staccabile per consentire di apprezzare la riproduzione del motore e la presenza della ruota di scorta. Fari verniciati in oro o in argento e luci posteriori dipinte di rosso. La piccola calandra anteriore è dipinta in argento. La gibbosità presente sul cofano posteriore è ricoperta da una decal con i colori della bandiera Italiana, ma con il rosso a sinistra e il verde a destra. Fondino piatto, fissato con due viti con la testa a taglio, con riproduzione degli organi meccanici nella parte posteriore. Ruote con cerchi a raggi in plastica argentata e pneumatici in gomma. Non è presente la targa ma ci sono i numeri di gara, che possono essere il 18 (più comune) o il 12.


Il modello è stato ricavato partendo dallo stampo della 250 LM del 1964 inventandosi di sana pianta un nuovo cofano posteriore, aggiungendo due retrovisori cromati di foggia sportiva sui parafanghi ed un terribile tergicristallo monospazzola in plastica cromata. In realtà l'intero stampo, e non solo quello del cofano motore, è stato ritoccato. Infatti alla base del parabrezzaa sono presenti le feritoie di aerazione per l'abitacolo e, tra queste, il foro per l'attacco del tergicristallo. Inoltre, il "finto" sportello presente sul cofano anteriore è stato rimpicciolito (praticamente dimezzato). Anche il fondino è stato rifatto per sostituire la scritta "250 Le Mans" con la scritta "330 P2". Inoltre, sempre sul fondino, il marchio Mercury e la scritta "Made in Italy" sono state completamente spostate, quasi invertite di posizione, e il codice articolo è stato definitivamente soppresso. Come si è già detto, poi, all'interno è stato inserito il nuovo volante cromato tutto in plastica (mentre sulla LM era in plastica bianca con chiodo metallico centrale) ed è stata finalmente aggiunta una bella leva del cambio tutta cromata (assente sulla LM). Non c'è più, invece, lo stemma Ferrari, forse proprio perchè facendo questa versione la Mercury ha lavorato un po' di fantasia.


E QUESTA?
Appare ogni tanto su eBay, a volte da sola, a volte inserita in qualche lotto, quasi smarrita e dispiaciuta per non essere stata riconosciuta, per essere stata trattata come un qualunque modellino giocato. Eppure ha un colore inconfondibile, insolito per una Ferrari: l'azzurro cielo. Non c'è traccia di lei neanche nel libro sulla Mercury, ma questo non significa nulla: anche la P2 argento delle foto in alto in questa pagina non compare nel "librone". Eppure è stata prodotta, se ogni tanto affiora su eBay e se molti collezionisti la conoscono e la posseggono.

Guardiamola bene: ha la carrozzeria della 250 LM senza gli specchietti, senza le prese d'aria per l'abitacolo, senza il tergicristallo e con il finto cofano anteriore grande. Il cofano posteriore, però, è quello della 330 P2 e quindi la si può datare dal 1967 in poi. Anche l'interno è quello della P2: volante cromato e leva del cambio al centro, tra i due sedili. Notare, sul cofano, il classico "18" della P2 e lo stamma Ferrari della LM. Sul fondino appare solo la scritta "Ferrari": il nome del modello è stato coperto nello stampo. In pratica il fondino è quello delle varie Monza, Sebring, Nurburgring e Silversone del 1965.

Quale sarà la sua storia? Posso azzardare solo qualche ipotesi. Potrebbe trattarsi di una piccola serie prodotta per verificare l'effetto del nuovo cofano posteriore e dei nuovi interni (serie ritenuta poi troppo simile alla LM e ulteriormente modificata adottando il colore giallo, gli specchietti, il tergi ecc.). Oppure potrebbe trattarsi di un riciclo di vecchie scocche residue della LM con i nuovi cofani, magari per la rottura degli stampi dei cofani LM o per non disponibilità della decal con le due bandiere oppure ancora per ridurre i costi di produzione. Sono solo ipotesi. Se qualche visitatore del sito ha delle notizie in più può scrivermi.