![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-01.jpg)
Questo modellino, molto ben fatto, è
stato prodotto nei colori, pastello o metallizzati, visibili nelle
foto d'insieme: tra questi manca il verde metallizzato, non molto
comune, comunque visibile nelle foto più in basso.
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-02.jpg)
Gli arredamenti interni sono in genere rossi o gialli, con leggere
variazioni di tonalità. Come si vede dalle foto, le scatolette
non hanno subito variazione e raffigurano il modello rosso. Non
sempre é presente il foro per vedere il colore del modellino
senza aprire la confezione.
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-04.jpg)
Il modello é dotato di portiere apribili (con le cornici dei
finestrini), ma non ha altre aperture. Rimane comunque un modellino
molto ben rifinito: quattro fari strass, luci posteriori con decal
che riproducono perfettamente quelle vere, targa, rivestimentio interno
delle portiere, splendidi paraurti in metallo cromato, cerchi torniti
piatti ad assale passante ecc. L'interno è in genere rosso
oppure giallo, con volante nero in plastica.
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-11.jpg)
La calandra è dipinta in argento, il fondino è dipinto
di nero. Il fondino, in metallo, è fissato con due viti con
la testa a taglio e mostra gli organi meccanici in rilievo. Presenti,
ovviamente, le sospensioni. Le targhe possono essere "TO 510120"
(la più comune) oppure "TO 813415" (targa usata anche
per la Fiat 124).
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-13.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-14.jpg)
Nel 1965 la Mercury apportò una prima semplificazione: sparirono
i pannelli in plastica di rivestimento interno delle portiere e gli
accessori dei pannelli stessi (braccioli, maniglie ...) furono stampati
insieme alla portiera. Nella foto qui sotto si possono vedere i due
tipi di pannello. Le altre caratteristiche sono rimaste ancora immutate.
Da notare, nella foto, che sul modello blu é stato montato
erroneamente il paraurti anteriore al posto di quello posteriore.
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-03.jpg)
Nel 1967 la Mercury apportò la seconda semplificazione, questa
volta più sostanziale: vennero eliminati i bei cerchi torniti
sostituiti da quelli verniciati in argento, molto più economici
e l'intero fondino venne argentato. Furono eliminate le decal delle
luci posteriori, che da allora furono semplicemente dipinte di rosso,
e si passò al volante cromato in sostituzione di quello nero
e l'interno é diventato molto pallido, quasi biancastro. Fortunatamente
la maggior parte delle Fulvia furono prodotte prima del 1967. I modelli
dell'ultima serie furono prodotti solo nel colore blu scuro oppure
rosso. Felle foto qui sotto si possono vedere i dettagli di un modello
dell'ultima serie, blu, confrontato con modelli delle serie precedenti.
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-15.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-16.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-17.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-18.jpg)
LA GAMMA COLORI
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-19.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-20.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-21.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-22.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-23.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-24.jpg)
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![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-27.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-28.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-29.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-30.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-31.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-32.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-33.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-34.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-35.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-36.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-37.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-09.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-10.jpg)
![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-39.jpg) ![](Immagini/Mercury/Mercury%2033-40.jpg)
Nelle ultime due immagini, una Fulvia dell'ultima serie venduta con
la scatoletta generica azzurra. Il nome del modello appare solo sulla
striscia adesiva. La colorazione del modello é di tonalità
differente da quella degli altri rappresentati nelle immagini. Ringrazio
il collezionista Alessandro Griva per aver inviato le immagini.
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