Debuttò nel 1967
e il suo soprannome divenne subito "Periscopica". La chiamavano
così per la caratteristica bocca di aspirazione per l'aria che
si incuneava tra i caschi del pilota e del navigatore, quasi appoggiandosi
sulla roll-bar appositamente sagomata per non interferire con il flusso
aerodinamico. Motore 8 cilindri a V di 2.000 cmc, quasi 300 cavalli,
telaio a gabbia in lega di magnesio, carrozzeria ultraleggera in resina
e fibra di vetro, preparazione Autodelta... avrebbe dovuto ottenere
strepitosi successi, ma ne ottenne solo in qualche cronoscalata nazionale.
Partecipò anche a prove del Campionato del Mondo Sport Prototipi,
tra cui la 12 ore di Sebring e la 1.000 km del Nurburgring, ma con scarsa
fortuna. L'anno dopo, nel 1968, venne sostituita dalla 33/2 di impostazione
completamente differente.
Il modellino, molto ben fatto, è stato prodotto solo nel colore
rosso Alfa con vari numeri di gara: "1", "9", "12",
"48", "66" e penso altri ancora, tutti cerchiati
e a fondo giallo. Le portiere sono apribili e il volante e la leva del
cambio sono cromati. La roll-bar sagomata è in metallo lucido.
La parte anteriore della carrozzeria è apribile e consente l'accesso
alla ruota di scorta. Sui parafanghi anteriori sono posizionati due
retrovisori cromati, di forma aerodinamica. La calandra e lo scudetto
anteriore sono rossi, circondati dai due fari in plastica trasparente
e dai due piccoli paraurti d'angolo dipinti d'argento o di bianco.
Il grosso cofano posteriore è apribile e due cinghie di plastica
nera lo fissano in posizione di chiusura. Sono cinghie "vere",
cioè funzionanti: se non vengono sganciate prima il cofano non
si può aprire. E se si rompono (o se si perdono) il modellino
perde tutto il suo valore. Sul cofano c'é il tappo cromato per
il rifornimento (finto) e la vistosa presa d'aria a periscopio. Sotto
il cofano è ovviamente presente la riproduzione cromata del motore.
Le luci posteriori sono dipinte di giallo.
Le ruotine hanno cerchi argentati con pneumatici scolpiti, in gomma
nera. Presenti, come sempre, le sospensioni. Il fondino è fissato
con due viti con la testa a taglio e mostra, posteriormente, tralicci
del telaio e coppa dell'olio in rilievo. Sempre sul fondino, in rilievo,
il classico stemma triangolare col quadrifoglio dell'Autodelta (che
appare anche nelle decal applicate sui fianchetti laterali.
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- Standard: è la classica scatoletta rossa con
l'immagine di una 33 Prototipo col numero di gara 215. Su un fianco
c'é la finestra
in celluliode inserita nel disegno di una bandiera a scacchi.
- Giapponese: E' la tipica scatola specifica per il Giappone,
priva del logo Mercury non utilizzabile in quel paese. Si tratta
di una scatoletta generica utilizzata per tutti i modelli importati.
Il modello contenuto all'interno si può riconoscere solo
dall'etichetta applicata su uno solo dei lembi di chiusura. Ovviamente
il marchio "Mercury" è stato asportato fisicamente
anche dal fondino della macchinina (vedi immagini).
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La griglia anteriore e lo scudetto Alfa sono verniciati di rosso. Le
luci posteriore, sotto, sono dipinte di giallo.
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