Grigio chiaro (solo 1300)
Bianco (solo 1300)
Azzurro (1300/1500)
Blu (1300/1500)
Verde chiaro (1300/1500)
Rosso (1300/1500)
Avorio (solo 1300)
Argento (solo 1500)
Blu metall. (solo 1500)
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Il modello,
nato come FIAT 1300 nel 1961, ha avuto da subito i vetri, l'arredamento
interno e le sospensioni. Il fondino della prima serie era liscio,
prima cromato e poi verniciato di nero, con al centro la scritta
FIAT 1300 (vedi la prima delle foto piccole). Ai quattro spigoli
del portatarga posteriore erano presenti in rilievo le quattro
viti di fissaggio.
Le ruote, cromate, non avevano l'assale passante.
La seconda serie è stata modificata solo nel fondino, dove
sono stati riportati, in rilievo, alcune nervature ed organi meccanici
(vedi la seconda foto piccola). Il nome del modello, FIAT 1300,
è stato spostato in un angolo, davanti alla ruota posteriore
destra (terza foto piccola).
Nel 1964 (terza serie) sono stati realizzati i cerchi cromati
con l'asse passante. Sul fondino è stata ricoperta la scritta
1300 (rimane solo FIAT, come visibile nella quarta foto piccola).
In questo modo è stato possibile vendere il modello anche
come FIAT 1500. Sono sparite le vitine ai bordi della targa (confrontare
la targa del modello verde e del modello rosso nella quinta nella
sesta foto piccola).
In pratica si sono realizzati due modelli ufficialmente differenti,
ma pressoché identici. La principale differenza, cosa strana,
è nella scatoletta. La Mercury, infatti, anziché
sovrastampare o timbrare la scatoletta della 1300 ha realizzato
una scatoletta apposita per la 1500. Le nuove scatolette, facendo
capo alle nuove tendenze adottate su molti modelli delle ultime
serie, hanno la rifinitura del disegno più scadente e approssimativa,
con tinte piatte, prive di sfumature.
In tutte le serie, i fari e la calandra sono sempre argentati.
I paraurti, fusi insieme al fondino, sono cromati se il fondino
è cromato, argentati se il fondino è verniciato.
Luci posteriori dipinte di rosso sui modelli non rossi.
La Fiat 1500 "silver" fa parte della collezione di Alessandro
Griva, che ha gentilmente inviato le immagini. Lo ringrazio a
nome di tutti. |