La Ferrari 250 LM (Le
Mans) fu l'erede della 250 GTO. Enzo Ferrari voleva omologarla per le
gare "Gran Turismo", ma l'omologazione fu negata perché
le vetture prodotte furono solo 33, contro le 100 necessarie. Partecipò
quindi alle gare nella sezione Prototipi e riuscì comunque a
vincerne alcune. Ma Ferrari, indispettito, la fece correre in livrea
bianca e blu della NART (scuderia dell'importatore Ferrari per il Nord
America).
Nel 1965 Pininfarina presentò una versione denominata "Berlinetta
Speciale", caratterizzata dalla presenza del grosso cupolone in
plexiglass trasparente che raccordava l'abitacolo alla coda e dai caratteristici
piccoli rostri al paraurti anteriore. Sul cofano, sul tetto e sulla
coda una lunga striscia composta da elementi larghi e stretti percorreva
tutta la carrozzeria. Fu proprio questa versione speciale ad essere
riprodotta dalla Politoys. La riproduzione della LM standard, invece,
fu realizzata dalla Mercury (art. 39) e dalla Corgi Toys (art. 314).
Il modello Mercury disponeva di portiere e cofano motore apribili e
il modello Corgi del solo cofano motore apribile. La Politoys, invece,
era soprannominata "sette aperture": due portiere, cofano
anteriore, cofano posteriore, semitettuccio sinistro, due sportelli
di rabbocco carburante, uno per lato. Un modello straordinario, quindi,
decisamente più bello di quello della concorrenza italiana o
inglese. Così bello da essere dotato di scatoletta speciale a
cofanetto, simile a quella riservata ai modelli speciali Solido (Mustang
e Toronado, quelli con la luce interna funzionante all'apertura delle
portiere).
Il modello é molto bello
e molto ben fatto, soprattutto se non é stato mai smontato. Rimontarlo
correttamente richiede un po' di abilità da modellista e non
é cosa da tutti: spesso non si riesce ad evitare uno strano aspetto
da modellino "giocato". Fari in plastica, molto belli, griglia
anteriore cromata con i rostri del paraurti cromati. Sistema di scappamento
in plastica cromata. Abitacolo con volante e leva del cambio cromati.
Riproduzione del motore composta da vari particolari assemblati tra
loro e ruota di scorta. Luci posteriori dipinte di rosso o di giallo
(nei modelli rossi) con targa "PROVA 8931" nera. Ruote a raggi
metallici con pneumatici in gomma. Sospensioni. Fondino nero fissato
con tre viti con la testa a taglio.
I colori più comuni sono due: il rosso metallizzato, in genere
con pannello copri motore argentato e tappi dei serbatoi grigi, e il
grigio argento metallizzato, in genere con pannello copri motore marrone
e tappi dei serbatoi marroni. Negli ultimi modelli prodotti con le scatolette
in cartoncino ho notato la tendenza a utilizzare i pannelli coprimotore
argentati su entrambi i colori. Meno diffusa la versione rosso pastello,
prodotta anche con scatolette in cartocino, come si vede nelle foto
a destra. Interno marrone scuro, che si estende anche al pavimento del
cofano anteriore.
A fine carriera, con il passaggio alle scatolette in plastica trasparente,
si ha l'adozione della targa standard "MI B07032", della striscia
in carta quadrettata bianca e nera, dei nuovi cerchi ruota stampati
a effetto lega leggera e del colore marrone chiaro degli interni. Dal
punto di vista costruttivo si segnala lo sbrigativo ricorso all'incollatura
per fusione a caldo dei particolari del motore e della ruota di scorta
alla base, pur rimanendo in vista la solita vite. La carrozzeria conserva
ancora gli stessi colori, ma ad essi si aggiunge il blu medio metallizzato,
che risulta comunque molto raro. Ho visto, inoltre, una sola volta,
anche una versione bicolore, con carrozzeria color crema e con il grande
cofano posteriore nero.
PARTICOLARI
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PRODUZIONE
STANDARD
Targa "PROVA 8931" nera, in carta, interno marrone scuro,
ruote a raggi metallici, striscia gialla e rossa (decal), scatoletta
del III tipo o scatola speciale a cofanetto del I o del II tipo.
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ULTIMA
PRODUZIONE
Targa "MI B07032" nera, in carta, interno marrone chiaro,
ruote speciali tipo lega leggera, striscia in carta a quadri alternati
bianchi e neri, scatoletta in plastica del III tipo. |
Qui sopra, tutte le possibili
scatolette utilizzate per la Le Mans.
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Qui sotto,
le due diverse versioni della scatoletta a cofanetto, che chiameremo
"meccanici" e "pista". Secondo alcuni la scatoletta
"pista" é successiva alla scatoletta "meccanici"
ma non ho elementi sufficienti per confermarlo. In ogni caso, in entrambe
le scatolette possono trovarsi, indifferentemente, modelli rossi o modelli
argento.
Il modello resta fissato con una specie di spugnetta biadesiva gialla
che unisce il fondino alla base gialla della scatola. Stessa soluzione
sarà adottata poi per la Miura e per la serie Disney.
Da notare sulle scatolette a cofanetto la corretta dicitura "Pininfarina",
mentre nella scatoletta classica finestrata, molto più rara,
si legge "Pinin Farina". Ciò consente di retro-datare
la scatoletta finestrata del III tipo, che deve essere senz'altro precedente
alle scatolette a cofanetto. Sui fondini, invece, appare comunque e
sempre la scritta "Pininfarina".
Segnalo,
infine, la possibilità di trovare la Le Mans in scatolette
in plastica del II tipo, precedenti rispetto a quella ritratta
nelle immagini (foto a destra). Il modello è ancora quello
delle prime serie, con decal a strisce rosse e gialle e targa
Prova. Il modello nella foto ha qualche decal aggiunta dal proprietario.
Notare, però, il coprimotore argento, come nelle ultime
serie "bubble".
La scatoletta é marcata "Politoys" in risalto,
sul coperchio, ma ha l'adesivo laterale "Polistil" in
carta. |
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