FERRARI DINO PININFARINA - Art. 536 del 1967
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Nel 1964 la Pininfarina pensò di realizzare una concept car basata sul telaio della Dino 206 P da competizione da esporre al salone di Parigi del 1965. Il disegno della carrozzeria é dovuto alla matita del designer Aldo Brovarone. La linea della vettura era davvero straordinaria: la caratterizzava una notevole sinuosità delle forme dei parafanghi anteriori, i quattro fari anteriori imprigionati da un unico fascione in plexiglass, il lunotto posteriore verticale ma curvato a raccordarsi con le due pinne posteriori digradanti, la coda tronca.

Da questa linea, con opportune semplificazioni, presero la forma le splendide vetture stradali prodotte in serie, chiamate Dino 206 (motore da 2000 cmc, prodotta nel 1968-69) e Dino 246 (motore da 2400 cmc, prodotta dal 1969 al 73), apprezzate e desiderate dai collezionisti di tutto il mondo.

Il modellino della Politoys riproduce la Berlinetta Speciale del 1965 ed é dotato di parti apribili e di interessanti dettagli. Le due portiere sono apribili e consentono di accedere all'abitacolo a due soli posti, caratterizzato dai sedili sportivi e dal volante e dalla leva del cambio cromati.

Il grande cofano posteriore, visibilmente incernierato alla parte terminale del tetto, é apribile e nasconde il rifinito motore e la ruota di scorta. Il piccolo cofano anteriore, invece, non é apribile.

All'esterno, davvero ben riprodotto il fascione in plastica trasparente con i quattro fari strass. Luci posteriori in plastica rossa o gialla (sui modelli rossi). La targa é sempre la stessa"MI A72", nera, in carta. Ogni tanto appare qualche modello con targa "MI B07032", forse montata in fabbrica in mancanza dell'altra targa, forse a seguito di manipolazioni. Molto belle le ruote ad asse non passante, con cerchi specifici in metallo e pneumatici in gomma.

Il fondino, nero, é fissato con una sola vite, anteriormente, e si presenta ben poco dettagliato. Posteriormente é presente la coppa del gruppo motore-cambio e i due grossi scarichi paralleli, cromati.

La prima versione disponeva di ruote sterzanti sul tipo delle Tekno (senza alcun collegamento al volante). La seconda versione perdeva questa caratteristica e presentava le solite ruote non direzionabili. Ovviamente i due fondini sono molto diversi tra loro: vedere l'immagine a destra, con il confronto tra i due tipi.

I colori più comuni per la carrozzeria sono due: il verde metallizzato e il grigio metallizzato. Esistono però vari altri colori, come si vede dalle immagini di gruppo: rosso scuro metallizzato (molto raro), blu metallizzato (di differenti tonalità), bronzo chiaro metallizzato (molto raro), rosso pastello, blu Francia (molto raro, non visibile nelle foto).
Il colore degli interni é il nero o il marrone scuro per la prima serie; il nero o il marrone chiaro (in genere sui modelli grigi o blu) per la seconda serie.

La scatoletta in cartoncino é quella del IV tipo sulle versioni con ruote sterzanti. La successiva scatoletta del V tipo (scatoletta gialla) può ospitare sia modelli con ruote sterzanti, sia modelli con ruote fisse. La scatoletta di plastica, del II o del III tipo, é relativa a modelli con ruote non sterzanti e spesso con i fari stampati e argentati al posto dei diamantini.

PARTICOLARI

PRIMA SERIE

Targa "MI A72".
Interno nero o marrone scuro.
Ruote sterzanti.
Scatola del IV o V tipo in cartoncino.
SECONDA SERIE

Targa "MI A72".
Interno nero o marrone chiaro.
Ruote non sterzanti.
Scatola del V tipo in cartoncino (gialla) oppure scatoletta in plastica del II o III tipo.









ALCUNI ESEMPI

PRIMA SERIE
Scatoletta del IV tipo, ruote sterzanti
PRIMA SERIE
Scatoletta del IV tipo, ruote sterzanti
PRIMA SERIE
Scatoletta del IV tipo, ruote sterzanti

SECONDA SERIE
Scatoletta del V tipo, ruote non sterzanti
SECONDA SERIE
Scatoletta del V tipo, ruote non sterzanti
SECONDA SERIE
Scatola in plastica III tipo, ruote non sterzanti

Il collezionista Alessandro Griva invia la seguente sequenza di immagini, tutte relative a Ferrari Dino dell'ultima produzione, prive della possibilità di sterzare. La sequenza é interessante perchè dimostra una ulteriore semplificazione dei modelli nel passaggio delle scatolette dal II al III tipo. Grazie!
A sinistra una prima versione che dispone ancora di fari strass, a destra l'ultima versione con i fari stampati (in questo caso neanche argentati) Il modello a sinistra ha ancora la ruota di scorta vera, mentre quello dell'ultima produzione (a destra) ha la ruota di scorta stampata. Le due scatolette, del II e del III tipo. Notare, nel modello a destra, che per tenerlo in posizione sono previste 4 sedi di appoggio nel fondino.