LAMBORGHINI ESPADA BERTONE - Art. 587 del 1969
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Una Lamborghini da viaggio, destinata a famiglie decisamente facoltose. Anche la Espada, come la Islero, venne derivata dalla "vecchia" 400 GT. Solo un piccolo allungamento al telaio. La carrozzeria, disegnata da Marcello Gandini (disegnatore capo alla Bertone) fondeva elementi della Marzal e della Jaguar Piranha e offriva viaggi lussosamente comodi ai quattro passeggeri e ai loro bagagli. Venne prodotta per oltre un decennio, dal 1968 al 1978, in ben 1227 esemplari; fu l'ultima Lambo del settore Gran Turismo. Dopo di lei furono prodotte solo sportive estreme.

Il modello Politoys riproduce la prima serie delle Espada, ma la coda certamente non é stata trattata con cura. Una delle caratteristiche della Espada, infatti, era la presenza del secondo lunotto, posizionato nella parte verticale della coda, al di sopra dei fari. La prima serie aveva una serie di sbarrette verticali a protezione del lunotto e la Politoys le riporta sul modello, ma tra una sbarretta e l'altra c'era il vetro. Non sarebbe stato difficile avere un modello più finemente riprodotto.

Anche il resto del modello é improntato al risparmio. Ad esempio l'immenso motore é ridotto ad un unico ammasso di plastica cromata. Provate a fare il confronto col motore della BMW 2000 CS, che risale allo stesso periodo. Confrontate anche i fari, le luci posteriori, il fondino ecc. Anche in questo caso, come per la Islero, c'é aria di "Export". Che peccato. Se queste due macchinine (la Islero e la Espada) fossero state realizzate un anno prima sarebbero state decisamente più belle. Sarebbero bastati una calandra nera con quattro strass, qualche dettaglio in più nel motore e il secondo lunotto trasparente e la figura sarebbe stata ben diversa. Mi viene quasi voglia di farla da me.

Il fondino é nero, con alcuni organi meccanici cromati riportati: basamento del motore, albero di trasmissione, differenziale, sistema di scarico. Le ruote sono del tipo a basso attrito, realizzato riducendo la sezione degli assi a quella di uno spillo. La flessibilità degli assi consente anche un certo molleggio. I pneumatici in gomma e i cerchi che ricordano quelli della vettura vera rendono ancora presentabile il modello. La successiva sostituzione di queste belle ruote con le ruotine generiche in plastica gli ha inferto un colpo mortale. Che peccato!

Gamma colori: il più comune é il giallo arancio, seguito a poca distanza dal rosso. Meno comune il verde metallizzato (con interni bianchi).

Scatolette: bubble box del IV tipo, quelle con parti in plastica ridotte al minimo indispensabile, marcate Politoys e con adesivino Polistil. Le ultime versioni, con ruotine veloci, hanno il tradizionale bubble box del III tipo, marcato Polistil anche nella cupoletta.

PARTICOLARI COMUNI A TUTTI I MODELLI
Targa "MI B07032"
nera, in carta.
Interno (nero, bianco o marrone) con sedili reclinabili.
Volante e leva del cambio cromati.
Fari anteriori in un unico perzzo con la calandra cromata.
Luci posteriori dipinte di rosso.
Terminali dei tubi di scarico cromati.
Notare le barrette verticali sullo specchio di poppa.
A confronto, a sinistra le belle ruote tipiche Lamborghini con asse di sezione ridotta passante e, a destra, le orrende ruotine veloci comuni a molti altri modelli, con finti pneumatici in plastica dura.

Ringrazio l'amico collezionista Uccio Silesu per alcune delle immagini pubblicate e per la sua sempre preziosa consulenza.








ALCUNI ESEMPI

Questa versione rosso ceralacca dispone di un arredamento interno marrone. Molto bella.
La classica versione giallo arancio, molto comune, con arredamento interno nero.
Sopra, la base della scatoletta del IV tipo.
Sotto, la base della scatoletta del III tipo.