ROLLS ROYCE CORNICHE CONVERTIBILE - Art. 593 del 1969
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Lesa maestà. Noi italiani possiamo considerarci fortunati se la Gran Bretagna ha evitato di dichiararci guerra nel 1969, dopo che la Politoys ha prodotto questo modello. Una delle vetture da tenere come fiore all'occhiello, orgoglio dell'automobilismo e dell'industria britannica, ridotta a vettura da baraccone, adatta al massimo a girare con gli altoparlanti, il clown e un'immancabile scimmietta per annunciare alla popolazione l'arrivo del circo in città e distribuire ingressi gratuiti ai bambini.

Passi per il colore bianco "frigorifero", che a qualcuno può anche piacere, passi per le orrende ruotine veloci a "zero attrito" le quali in qualche maniera si era costretti a tollerare, ma che c'entrano quelle ridicole strisce colorate, realizzate in carta. Quelle sul cofano sono gialle e nere, quelle sulle fiancate sono nere e fuxia, quelle sul bagagliaio sono fuxia, nere e gialle. C'é da prendere il modellino e buttarlo nella spazzatura, compresa la scatoletta (penso si sia capito che non sono un fanatico delle bubble box).

Sarei portato, d'impeto, a lasciare parlare le foto ma per completezza del sito voglio comunque spendere qualche parola, giusto per ripristinare rapporti amichevoli con gli inglesi. La carrozzeria del modellino non é malvagia. Qualcuno potrebbe pensare che la Politoys abbia ricavato il modellino semplicemente segando via il tetto alla splendida Silver Cloud (art. 518), ma non é così. La vettura é completamente diversa. Le plastiche, però, abbondano e conferiscono un aspetto d'insieme povero al modello, mentre un modello di Rolls Royce non può essere povero.

Paraurti, fari e calandra sono accettabili: sul radiatore troneggia una sommaria "Spirit of Extasy", che mancava nel modello 518 al punto che ogni tanto su eBay qualcuno descrive la Rolls che ha messo in asta quasi scusandosi della mancanza della statuetta. Le cromature della plastica, però, sono molto economiche, sfogliano e ingialliscono presto. In alcuni punti sono eccessive: basta aprire il grande cofano per vedere un motore realizzato in un pezzo unico cromato. Meglio avrebbero fatto a lasciarlo di plastica grigia, anche in tinta unita, ma un po' più realistico.

L'interno del modello é un po' lugubre. Vista la passione per le strisce di carta, bene avrebbero fatto ad applicarne qualcuna all'interno, per simulare i legni pregiati che rifiniscono la vettura reale. Invece é tutto nero, compresa la strumentazione, compresi i pannelli delle portiere ed esclusi, ma chissà mai perchè, i fianchetti dei posti posteriori. Apprezzabile, invece, la presenza dei vetri semiabbassati alle portiere, dotati di deflettori. Ridicolo, invece, il volantino cromato (compreso lo stelo), davvero piccolo e brutto, non adatto ad una Rolls Royce. Gli schienali dei sedili sono reclinabili. Niente da dire sul bagagliaio, ovviamente a fondo nero.

Il fondino, in plasticanera, riporta qualche organo meccanico e, al centro, l'omino Polistil. Ovviamente le ruotine veloci sono in plastica, compreso il pneumatico. Una sola la vite di fissaggio.

Gamma colori: bianco e grigio metallizzato. Interno sempre nero.

Scatolette: bubble box del III tipo, con adesivino Polistil, marchio Polistil sul coperchio, dicitura POLITOYS-M. Ma le caratteristiche del modello lo classificano più precisamente nella serie "E" (Export).




ALCUNI ESEMPI

Da qualunque parte la si guardi, con quelle strisce e con le ruotine veloci é difficile riuscire a "digerirla". La tengo solo per "dovere" di collezionista.

Motore monoblocco cromato. Volantino cromato
Neanche il fondino, in plastica, é bello.
La versione color argento (foto Mario Casali)