Le Ferrari

HERPA
in scala 1:43

Abito in Sardegna, a Cagliari, e a volte mi dispiace che la mia terra sia così lontana dal resto del continente. Non è che qui mi manchi qualcosa, ma i miei movimenti da "collezionista" sono fortemente condizionati dall'insularità. Per questo ogni volta che varco il mare per lavoro o per svago approfitto dell'occasione per visitare un gran numero di negozi e mercatini specializzati. Nel 2001, ad esempio, proprio il giorno della Befana, ero a Piazza Navona e tra uno spintone e l'altro la mia attenzione è stata attratta dalla vetrina di un negozio di giocattoli che esponeva dei modellini Schuco Micro Racer, quelli con le ruotine sterzanti e la carica a molla. Il prezzo, alto ma non troppo, non mi consentiva di capire se erano originali ben conservati o repliche attuali: così sono entrato a chiedere informazioni, scoprendo poi che si trattava di costosissime repliche. In uno scaffale laterale, però, erano esposti modellini di Ferrari in scala 1:43, la mia preferita, in offerta a 29.000 lire l'uno (oggi 15 euro circa). L'aspetto era un po' dimesso, tipico dei modellini giocattolo in plastica, apparentemente senza aperture; stavo per tirare diritto, ma con la coda dell'occhio ho letto il marchio Herpa, a me noto soprattutto per le valide riproduzioni in scala piccola, e mi sono fermato. Per fortuna. Chi l'avrebbe mai detto? Sono totalmente apribili! Porte, cofani, tettuccio... tutto apribile!
Abituato con le die-cast, dove le aperture e le non aperture si vedono da lontano per l'eccessivo gioco delle battute e per la presenza di vernice nelle fessure, qui si deve osare: bisogna provare ad aprire perché il riscontro dei vari particolari è perfetto. Si scoprono così interni dettagliati, vani rivestiti, cerniere delicatissime e dal meccanismo efficiente, vetri e cornici nelle portiere, trasparenze di grande qualità, organi meccanici, ruote ottimamente riprodotte. Con i modelli in metallo in scala 1:43, in genere, non si riproducono in scala gli spessori di porte e cofani, e le portiere stesse sono deturpate da grosse, antiestetiche e improbabili cerniere.
Nei modelli Herpa, invece, anche gli spessori sono realistici. Osservate le foto delle due Ferrari 512TR "Testarossa" (la berlibetta rossa e la spider gialla). Si differenziano solo per il tettuccio nero, ovviamente asportabile e di spessore adeguato. Tutte le altre aperture e i vari dettagli sono identici. La qualità dei modelli è non comune: difficile trovare di meglio. Nella mia collezione ho gli stessi modelli realizzati dalla Detail Cars, con le portiere apribili e un livello di finitura notevole. Ma fotografandole non otterrei lo stesso realismo.
Notare il limitato spessore della plastica, la presenza delle alette parasole, le realistiche leve del cambio con il selettore a vista e lo specchietto retrovisore applicato sulla portiera. Anche le due Ferrari 348, la "tb" blu notte e la "ts" gialla, raggiungono gli stessi standard qualitativi. Forse l'interno color crema della "tb" sa un po' troppo di plastica, ma i dettagli ci sono tutti. Così come è molto dettagliato il motore, che appare composto da vari elementi assemblati tra loro a formare una realistica vista di insieme.

Bellissime le ruote. Ottime le griglie e le decals.

La stessa presentazione dei modelli è personale e di grande qualità: le macchinine non sono avvitate alla base (di qualità paragonabile a quella di altre marche) ma sono tenute aderenti ad essa con un sofisticato meccanismo di mollette a tensione regolabile.

Il tutto è poi racchiuso in una vetrina di plexiglass che si incastra solidamente nella base e accompagnato da un foglietto illustrativo delle caratteristiche del modello e della vettura vera. La vetrinetta viene quindi inserita in un'elegante scatola scura (uguale per tutti i modelli) con una finestra aperta su un lato che però non consente di vedere la macchinina all'interno: infatti una scheda in cartoncino, con la foto a colori del modello, si interpone tra finestra e vetrinetta, per cui dall'esterno si vede solo la fotografia. A pensarci bene la soluzione è intelligente e consente di ridurre i costi di produzione delle scatole proprio perché non cambiano da un modello all'altro. Costringe però il commerciante o il collezionista ad applicare etichettine adesive sull'aletta della scatola se, per esigenze di spazio, queste vengono riposte "di testa" e non "di fianco".

In alcune di queste etichette si legge ancora il prezzo proposto proposto in origine: 78.000 lire (circa 40 euro).
Nelle aste on line le Ferrari Herpa mint-boxed sono facilmente reperiribili a circa 20-25 euro.
Al mio rientro a Cagliari, mi sono recato al solito negozio di modellismo dove ho trovato la quinta Ferrari: la splendida F40 nera delle foto qui a fianco e della foto a fianco al titolo (l'effetto fari accesi è ottenuto truccando la foto con Corel PhotoPaint).

Possiedo altre F40, anche in scala 1:18, ma vi garantisco che nessuna è bella come questa.
Il prezzo pagato? 39.000 lire, ottenuto applicando il 50% di sconto sul listino (78.000 lire).
Mi chiedo: ma pechè nessuno le acquista e tutti le svendono?