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Art.
M10 - 1968
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DESCRIZIONE DEL MODELLO... |
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PARTICOLARI... |
La Cisitalia 202 é uno dei modelli più noti della Dugu,
soprattutto perché la 202 non era stata ancora riprodotta da
altri costruttori di macchinine. Nel complesso é un modello d'effetto:
la carrozzeria della 202 fa sempre la sua bella figura, anche ridotta
in scala.
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... E DELL'AUTO VERA | I COLORI | |
La Cisitalia fu fondata da Piero Dusio e Piero Taruffi nel 1946. Ebbe
un discreto successo, anche sportivo, per qualche anno. Difficoltà
economiche portarono Pietro Dusio a lasciare la società nel 1953.
L'attività proseguì fino al 1963 sotto la guida del figlio
Carlo. Sul fondino del modello la Dugu ha riportato correttamente la dicitura Pinin Farina. La carrozzeria Pinin Farina, infatti, mutò il suo nome in Pininfarina solo dopo il 1961, anno in cui con decreto del Presidente Gronchi il cognome del fondatore venne mutato da Farina a Pininfarina. Nelle scatolette della prima produzione si leggeva ancora Pinin Farina. Nelle scatolette dell'ultima produzione, invece, appare la nuova dicitura Pininfarina (vedi immagini modello fotografato). Specifiche tecniche
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Il modello é stato prodotto in un unico colore: il rosso corsa con interni neri. Targa "VC 1113". Scatoletta tipica della serie "Museo", del tipo
che gli inglesi definiscono "closed box", cioé senza
finestra.
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COMPONENTI | ||
Il modello é
molto semplice dal punto di vista costruttivo. Nell'immagine a sinistra,
in basso, é ritratto il modello smontato. Si vedono: la carrozzeria
in zamak, con il cofano motore aperto, il fondino minimalista in plastica
nera, l'arredamento interno "monoblocco" e ridotto all'osso
(manca persino il volante), i vetri (monoblocco), gli assi delle ruote
con le ruote a raggi, molto economiche, e i pneumatici scolpiti. Ancora
attaccati alla carrozzeria restano: la calandra in plastica, i fari anteriori,
le luci posteriori, gli scarichi laterali, la targa con portatarga, le
decal della carrozzeria Farina e quelle delle targhe. Si precisa che il
cofano anteriore non ha le cerniere: viene tenuto in posizione di chiusura
da una delle due viti che fissano il fondino. Nell'immagine qui sotto, il fondino semplificato al massimo, su cui appare in rilievo un improbabile sistema di scarico a doppio scappamento (gli scarichi veri erano quelli che fuoriescono dai fianchetti anteriori della carrozzeria). |