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BENZ BREAK 1899

Art. M3 - 1964
DESCRIZIONE DEL MODELLO...





PARTICOLARI...

Modello piccolo, poco attraente, ma sufficientemente robusto e proprio per questo abbastanza facile da trovare in perfette condizioni e con la sua scatoletta in condizioni molto buone. Ricorda molto i modelli inglesi della contemporanea serie "Model of Yesterears" della Matchbox: vernici spesse, accessori robusti, mancanza dei vetri ecc. Le inglesi, però, montavano ruote di migliore fattura, spesso in metallo, ed erano rivettate e custodite in scatolette dall'apetto più rifinito. E costavano di meno...

Pochi pezzi, pochi accessori, semplificazione costruttiva ecc. rendono robusto il modello ma l'immagine complessiva é di una decisa povertà di finitura. Radiatore, sedili, volante (escluso lo stelo) in plastica nera. Cerchi ruota in plastica rossa o gialla che "impoveriscono" il modello. I pneumatici sono lisci e sottili, in plastica, diversi da quelli cui la Dugu ci ha abituati con la serie più nobile.

Stesso discorso per il fondino, quasi del tutto liscio e ricavato con fusione separata. Lo movimentano solo le viti di assemblaggio e le scritte in rilievo, ma non c'é traccia di organi meccanici riprodotti in scala e riportati. Anche le due catene di trasmissione del moto alle ruote posteriori sono ricavate nella fusione del fondino, insieme alle balestre, e risultano, pertanto, eccessivamente grossolane e bianche. Nell'originale le catene erano simili, solo un po' più grosse, alle catene di una comune bicicletta, quindi nere.

Corpo vettura, fondino e parafanghi in metallo pressofuso (zamak). Sedili, capote, radiatore, in plastica. Ruote con cerchi in plastica e pneumatici in plastica nera, liscia.
Osserviamo che le ruote posteriori sono giustamente molto più grandi di quelle anteriori, ma anche che la Dugu le ha realizzate comunque a 10 raggi mentre la vettura vera, posteriormente, aveva ruote con 16 raggi.







... E DELL'AUTO VERA I COLORI

Questa piccola vetturetta incontrò il favore del pubblico. Nel 1899 ne furono prodotte ben 572. Nel 1900 ancora di più: ben 603. Come al solito, la Dugu rilevò dimensioni forme e colori direttamente al Museo Carlo Biscaretti di Ruffia (oggi Museo Giovanni Agnelli). La carrozzeria "Break" del modello esposto é stata realizzata nelle Officine Giuseppe Ricordi, a Milano.
Il modello rispetta in gran parte i colori della vettura custodita al museo, che ha il basamento bianco, le balestre bianche, la carrozzeria verde scuro, e gli inserti nella carrozzeria color marrone scuro.
Di fantasia, invece, il colore delle ruote (rosse o gialle) che nel modello originale sono nello stesso colore degli inserti delle pannellature. Inoltre, sull'auto vera gli inserti sono colorati di marrone scuro anche nei pannelli laterali, di coda e sul retro delle spalliere delle panchette posteriori. La Dugu si limito a colorare il solo grande pannello frontale. D'altra parte il modello é della serie economica...

Specifiche tecniche
Motore: 2 cilindri, orizz. contrapposti
Cilindrata: 2.280 cmc
Potenza: 8 CV a soli 750 giri/min
Accensione: bobina con ruttore
Frizione: a cinghia
Cambio: 3 velocità
Trasmissione: a doppia catena
Velocità massima: 35 km/h
Peso: 680 kg
Ruote con cerchi in legno a 10 raggi sulle ruote anteriori e a 16 raggi su quelle posteriori. Le ruote posteriori sono molto più grandi di quelle anteriori.

Il modello é stato prodotto in un unico abbinamento di colore: il verde scuro con pannello frontale marrone scuro. Il basamento é bianco, la capote color beige, montanti del tetto, scaletta posteriore, fanaleria e stelo del volante dorati, sedili e volante neri. Ruote rosse o gialle.

Scatoletta tipica della serie "Museo", del tipo che gli inglesi definiscono "closed box", cioé senza finestra.
D'altra parte, la finestra serviva principalmente per vedere di che colore era il modellino, ma le Benz Break Dugu erano tutte uguali (a parte il colore delle ruote).