E' il ventiquattresimo modello della serie.
Nella foto qui sopra si vedono le scatolette della prima serie, marroni,
con la foto del modello e delle sue parti apribili. Sulla destra la
scatoletta dell'ultima produzione, senza alcuna indicazione a parte
il bollo adesivo applicato alla vetrinetta. In primo piano le decal
con le strisce da applicare alla base delle portiere.
I modelli fotografati presentano tutta la gamma colori metallizzati
disponibili: verde petrolio (molto comune), verde medio (comune),
oro (poco comune), grigio argento (poco comune) e blu (poco comune).
E' stato prodotto anche con le ruotine veloci, negli anni '70, con
il codice 6607, per la serie Gran Toros, con base della confezione
in plastica e cupolino trasparente di chiusura. In questo caso il
fondo è cromato, mente il modello standard lo ha nero. Le ultime
serie col codice A-24 hanno comunque il fondino cromato (foto mod.
blu).
I modelli hanno il cofano motore apribile,
con motore cromato e accessorio centrale (trombette di aspirazione
dei carburatori?) nero. La ruota di scorta, di misura ridotta, è
sotto il cofano anteriore. Le portiere sono apribili e all'interno
il volante e la leva del cambio sono cromati. Non sono, invece, apribili
i due pannelli del tetto che agevolavano l'accesso all'abitacolo di
questa splendida vettura. Notare, nel pannello di destra, la bolla
in risalto necessaria per fare un po' di spazio al casco del pilota
(l'auto vera superava il metro in altezza da terra di solo qualche
centimetro).
I fari sono in plastica trasparente e le luci posteriori sono verniciate
di rosso. Presenti, al solito, le sospensioni. Il
fondino del modello è in metallo verniciato di nero, ed è
fissato con due viti con la testa a croce, cromata. L'ultima produzione
(scatoletta in plastica) ha il fondino cromato. Le ruote sono di tipo
sportivo, simili a quelle utilizzate sulla Miura o sulle Dino. I pneumatici
sono in gomma.
Il numero di gara è sempre il "2", nero su cerchio
bianco. Quello a centro cofano è più grande, quelli
sulle portiere sono molto più piccolini e quello sul cofano
posteriore è di misura intermedia. Il numero "2"
può essere cerchiato (nelle prime versioni) oppure no (nelle
ultime versioni). Ogni tanto appare qualche modello con altri numeri
di gara, ma secondo me sono falsi.
La targa posteriore non è prevista su questo modello, mentre
sulla fiancata, sotto le portiere, venivano applicate delle decal
con la scritta FORD tra due sottili righe. Al modello veniva aggiunto
anche un altro foglietto con righe nere e stemmini SHELL (vedi foto
qui sotto).
Rosso ciliegia, pastello: uno dei colori più rari per questo
modello
Qui sopra, le versioni con scatoletta
marrone. Qui sotto, la versione anni settanta, con scatoletta generica
in plastica. In questo caso il fondino può essere ancora nero
oppure cromato, con le ruote sempre in gomma. Il bocchettone del serbatoio
della benzina (sistemato sul parafango anteriore destro) in genere
è dipinto nello stesso colore della carrozzeria. Molti modellini,
però, sono usciti dalla fabbrica con quel particolare dipinto
di argento oppure di rosso (ad es. il modello dorato) anche se molto
spesso il ritocchino è effettuato dal proprietario del modello,
che non sa resistere alla tentazione.
Qui sopra e qui sotto una versione "Sputafuoco-Bruciapista"
con la scatoletta azzurra e con codice articolo 6607. Il modello è
ancora lo stesso, ma il fondino è nuovo, piatto, cromato, e
le ruote sono del tipo veloce, in plastica (sia i cerchi che le gomme).
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