E' il secondo modello della serie e raffigura la vettura che il 10
agosto 1907 entrò trionfante a Parigi dopo aver percorso i
circa 16.000 Km del percorso impiegando due mesi, con 21 giorni di
anticipo sul secondo arrivato. Alla guida il principe Scipione Borghese
e, al suo fianco, il meccanico Ettore Guizzardi. Sul sedile posteriore
il giornalista Luigi Barzini, corrispondente del Corriere della Sera
e del Daily Telegraph (che in realtà ha viaggiato spesso seduto
sul predellino, per lasciare posto ai voluminosi bagagli).
Il modellino è derivato dalla
versione Targa Florio (art.1), aggiungendo i due fanali, il terzo
posto posteriore, i serbatoi supplementari per la benzina, per l'acqua
ecc. Il corpo vettura è in metallo, compresi i due serbatoi
laterali e il grosso contenitore posteriore; gli altri particolari,
compreso il telaio (grigio), i cerchi ruota, i sedili, il radiatore,
il serbatoio nero posteriore ecc. sono in plastica. I pneumatici sono
in gomma nera, con battistrada inciso. La cinghia ferma cofano è
riportata, in plastica, e non è ricavata nella fusione.
I pneumatici di scorta sono tenuti da una cordicella.
Notare, nelle immagini, la scatoletta
del primo tipo, arancio. Il modello inizialmente non disponeva della
vetrinetta in plastica trasparente, apparsa negli anni settanta. Per
la datazione del modello e per il corretto abbinamento con la scatoletta
del primo tipo si verifichi che le viti di fissaggio abbiano la testa
a taglio. I modelli più recenti hanno le viti con la testa
a croce. Notare
che sulla scatoletta e sul fondino il modello è definito ITALA
24/40 CV. In realtà la vettura impiegata nel raid Pechino-Parigi
era una 35/45 HP del 1907. Da notare, ancora, che la vettura vera
aveva la grande scritta ITALA sul radiatore, identica a quella che
la RIO ha riportato nella versione Targa Florio. Da notare, infine,
la mancanza dei caratteristici parafanghi a sviluppo lineare voluti
dal principe Borghese per poterli usare come piastre di soccorso in
caso di impantanamento della vettura.
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