Nelle immagini è possibile vedere la prima e la seconda versione
di questo splendido, nono, modello della serie: la Isotta Fraschini
8A Coupé de Ville, carrozzato dalla Fratelli Sala di Milano
negli anni 1926 e 1927. Con il termine "Coupé de Ville"
si intendeva una carrozzeria con abitacolo posteriore chiuso e riccamente
arredato per ospitare il proprietario dell'auto e con posto guida
separato, all'aperto o protetto, al più, da un tendalino asportabile
o retrattile. Il modello di codice articolo "9", di colore
bordeaux con parafanghi e tetto neri si differenzia dal modello di
codice "8", blu scuro e nero, solo per la mancanza del tendalino.
La vettura originale disponeva del poderoso motore IF a otto cilindri
in linea di 7370 cmc che rese famosa questa famiglia di vetture. La
potenza superava i 120 CV e la velocità di punta raggiungeva
i 160 Km/h. Si ricorda che questa vettura disponeva dei freni anteriori
brevettati proprio dalla Isotta Fraschini. Vetture di questo tipo,
paragonabili solo alle Rolls Royce e alle Hispano Suiza, erano riservate
esclusivamente ad una ristretta cerchia di persone, certamente molto
facoltose.
La prima serie, con scatoletta piccola,
si riconosce dalla seconda serie, con scatoletta grande e vetrinetta
in plexiglass, solo per piccoli particolari: colore dell'arredamento
interno, serrature dei vani porta attrezzi affogati nei predellini
e viti di fissaggio del fondino. Le ruote, comprese quelle di scorta,
sono a raggi con gallettone centrale cromato. I pneumatici sono in
gomma, con battistrada scolpito. La carrozzeria è in metallo,
in zamak, mentre i parafanghi, il tetto, i predellini e gli accessori
vari sono in plastica. I paraurti e la cornice del parabrezza sono
in lamierino metallico.
La notevole bellezza di questo modello,
maestoso ed elegante quanto l'auto vera, ha senz'altro contribuito
al successo della RIO nel mondo. E' possibile aprire le portiere posteriori,
che sono anche rivestite nella parte interna, per ammirare l'elegante
abitacolo (vedi foto a fondo pagina).
Nelle foto qui sotto, a confronto il
modello della prima e della seconda serie (quest'ultimo riconoscibile
dal colore grigio chiaro degli interni). La seconda serie ha la scatoletta
più grande che contiene la vetrinetta, in plexiglass, separabile
in due parti. All'interno il modello è tenuto fermo da una
striscia di materiale spugnoso. Analizzando attentamente il modello
si vedono altre differenze, a parte, ovviamente, il colore degli interni.
Ne descrivo alcune, ben visibili nelle foto: il tappo del radiatore
e il tappo del serbatoio carburante della prima serie sono dipinti
di nero. E, ancora, i contenitori degli attrezzi affogati nei predellini
(a destra e a sinistra) hanno perso nella seconda serie le vistose
serrature cromate. Infine, guardando il fondino del modello, si nota
che le due viti di fissaggio del motore e del cambio hanno la testa
a taglio nella prima serie e la testa a croce nella seconda. La targa,
invece, è rimasta immutata: "20-5739". Da notare
che il modello della seconda serie fotografato ha le maniglie delle
porte posteriori dipinte in argento, come si vede nella foto a fondo
pagina. Non sono sicuro dell'originalità di questo dettaglio
anche se sembra fatto in fabbrica.
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