ISOTTA FRASCHINI 8A SPIDER 1926-1927 - Art. 15 del 1964
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Nelle immagini è possibile vedere la prima e la seconda versione di questo splendido, quindicesimo, modello della serie: la Isotta Fraschini 8A Spyder, realizzato dalla Carrozzeria Castagna di Milano negli anni 1926 e seguenti. La vettura originale disponeva del poderoso motore IF a otto cilindri in linea di 7370 cmc che rese famosa questa famiglia di vetture. La potenza superava i 120 CV e la velocità di punta raggiungeva i 160 Km/h. Vetture di questo tipo, paragonabili solo alle Rolls Royce e alle Hispano Suiza, erano riservate esclusivamente ad una ristretta cerchia di persone, certamente molto facoltose. Il fogliettino che accompagna il modellino è stato frettolosamente riadattato partendo da quello della IF 8A Coupé de Ville (artt. 8 e 9), lasciando inalterata l'indicazione della Carrozzeria Sala. Io credo, però, che questa versione, con le ruote di scorta appaiate posteriormente e il parabrezza appuntito verso l'alto riveli la paternità della Carrozzeria Castagna (la più grande carrozzeria italiana dell'epoca). In pratica la RIO, proprio come facevano i carrozzieri dell'epoca partendo da autotelai prodotti dalla Isotta Fraschini, ha preso il telaio del modello Coupé de Ville e lo ha dotato di una nuova carrozzeria. Gli stampi per la fusione, infatti sono molto diversi. Il risultato è questa meravigiosa macchinina che vista da sopra sembra nuova, ma vista da sotto è identica all'art. 8 e all'art.9.

La prima serie si riconosce subito dal colore della capote, beige chiaro con tiranti laterali neri. Nei primi anni ottanta il modello è stato sostituito dalla seconda serie, dotata di capote nera e apparentemente identico per gli altri particolari. La carrozzeria rimane color crema con la caratteristica striscia rossa. Le ruote hanno i pneumatici neri con fascia bianca. Parafanghi, capote, predellini e accessori vari sono in plastica. I paraurti sono in lamierino metallico supportato da elementi in plastica. Posteriormente due ruote di scorta affiancate e infilate su un perno che fuoriesce dalla carrozzeria.


Nelle foto qui sotto, le immagini del modello della seconda serie, riconoscibile dalla capote nera, Si noti che la scatoletta che lo accompagna è identica a quella dell'altro modello. In realtà la seconda serie era venduta con la scatoletta più grande, dello stesso colore, contenente la vetrinetta in plastica trasparente che ospitava il modello avvolto da una sottile striscia di spugna. E' probabile che il precedente proprietario del modellino abbia effettuato lo scambio di scatoletta, ma non si esclude affatto che i modelli della seconda serie siano stati inizialmente venduti con le scatolette vecchie, fino ad esaurimento delle stesse. Analizzando attentamente il modello si vedono altre differenze, a parte, ovviamente, il colore della capote. Ne descrivo alcune, ben visibili nelle foto a fondo pagina. All'interno del modello, il gruppo delle leve di comando è più massiccio (e con base più larga) nella prima serie. E ancora, i contenitori degli attrezzi affogati nei predellini (a destra e a sinistra) hanno perso nella seconda serie le vistose serrature cromate. La certezza che non sia stato solo il mio modellino a perderle è assicurata dalle immagini nei cataloghi dell'epoca: negli anni '80 le immagini raffigurano sempre il modello con capote nera e senza le chiusure cromate. Infine, guardando il fondino del modello, si nota che le due viti di fissaggio del motore e del cambio hanno la testa a taglio nella prima serie e la testa a croce nella seconda. Questo passaggio, descritto anche per gli altri modelli della RIO, è avvenuto nei primissimi anni ottanta.