Nelle immagini è possibile vedere la prima e la seconda versione
di questo splendido, quindicesimo, modello della serie: la Isotta
Fraschini 8A Spyder, realizzato dalla Carrozzeria Castagna di Milano
negli anni 1926 e seguenti. La vettura originale disponeva del poderoso
motore IF a otto cilindri in linea di 7370 cmc che rese famosa questa
famiglia di vetture. La potenza superava i 120 CV e la velocità
di punta raggiungeva i 160 Km/h. Vetture di questo tipo, paragonabili
solo alle Rolls Royce e alle Hispano Suiza, erano riservate esclusivamente
ad una ristretta cerchia di persone, certamente molto facoltose. Il
fogliettino che accompagna il modellino è stato frettolosamente
riadattato partendo da quello della IF 8A Coupé de Ville (artt.
8 e 9), lasciando inalterata l'indicazione della Carrozzeria Sala.
Io credo, però, che questa versione, con le ruote di scorta
appaiate posteriormente e il parabrezza appuntito verso l'alto riveli
la paternità della Carrozzeria Castagna (la più grande
carrozzeria italiana dell'epoca). In pratica la RIO, proprio come
facevano i carrozzieri dell'epoca partendo da autotelai prodotti dalla
Isotta Fraschini, ha preso il telaio del modello Coupé de Ville
e lo ha dotato di una nuova carrozzeria. Gli stampi per la fusione,
infatti sono molto diversi. Il risultato è questa meravigiosa
macchinina che vista da sopra sembra nuova, ma vista da sotto è
identica all'art. 8 e all'art.9.
La prima serie si riconosce subito dal
colore della capote, beige chiaro con tiranti laterali neri. Nei primi
anni ottanta il modello è stato sostituito dalla seconda serie,
dotata di capote nera e apparentemente identico per gli altri particolari.
La carrozzeria rimane color crema con la caratteristica striscia rossa.
Le ruote hanno i pneumatici neri con fascia bianca. Parafanghi, capote,
predellini e accessori vari sono in plastica. I paraurti sono in lamierino
metallico supportato da elementi in plastica. Posteriormente due ruote
di scorta affiancate e infilate su un perno che fuoriesce dalla carrozzeria.
Nelle foto qui sotto, le immagini del
modello della seconda serie, riconoscibile dalla capote nera, Si noti
che la scatoletta che lo accompagna è identica a quella dell'altro
modello. In realtà la seconda serie era venduta con la scatoletta
più grande, dello stesso colore, contenente la vetrinetta in
plastica trasparente che ospitava il modello avvolto da una sottile
striscia di spugna. E' probabile che il precedente proprietario del
modellino abbia effettuato lo scambio di scatoletta, ma non si esclude
affatto che i modelli della seconda serie siano stati inizialmente
venduti con le scatolette vecchie, fino ad esaurimento delle stesse.
Analizzando attentamente il modello si vedono altre differenze, a
parte, ovviamente, il colore della capote. Ne descrivo alcune, ben
visibili nelle foto a fondo pagina. All'interno del modello, il gruppo
delle leve di comando è più massiccio (e con base più
larga) nella prima serie. E ancora, i contenitori degli attrezzi affogati
nei predellini (a destra e a sinistra) hanno perso nella seconda serie
le vistose serrature cromate. La certezza che non sia stato solo il
mio modellino a perderle è assicurata dalle immagini nei cataloghi
dell'epoca: negli anni '80 le immagini raffigurano sempre il modello
con capote nera e senza le chiusure cromate. Infine, guardando il
fondino del modello, si nota che le due viti di fissaggio del motore
e del cambio hanno la testa a taglio nella prima serie e la testa
a croce nella seconda. Questo passaggio, descritto anche per gli altri
modelli della RIO, è avvenuto nei primissimi anni ottanta.
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