Avevo solo un anno quando
la Mercury iniziò la produzione di macchinine nell'originale
scala 1:48. E' nel 1953, infatti, che l'azienda torinese, già
presente da vari anni sul mercato, iniziò a produrre
la FIAT 1100/103, con il bagagliaio tondeggiante, a forma di
baule. Che bella la 103, col sedile anteriore a panchina e il
cambio al volante. Mi ricorda i tanti viaggi fatti in estate
per andare in villeggiatura a casa di mia nonna, ad Isili, un
paese al centro della Sardegna. Non era nostra la 103 (la prima
macchina di casa mia, una Skoda Octavia grigia, arrivò
nel 1963), ma approfittavamo della cortesia di un compaesano
benestante che per motivi di lavoro scendeva a Cagliari con
regolarità. Ufficialmente era una sei posti, ma noi bambini
viaggiavamo in grembo a qualche adulto e la 103 ospitava così
8-9 persone per volta e tanto bagaglio sul tetto. Su strade
strette e sconnesse, suonando ad ogni curva. All'arrivo ero
felice di vedere mia nonna, ma con lo sguardo seguivo la nera
1100 che si allontanava brontolando. Bei tempi.
Molte altre macchine della
mia infanzia sono state riprodotte dalla Mercury in questa scala.
Alcuni zii avevano la Fiat 600 del primo tipo, una zia aveva
la 1300 grigio scuro (che lusso!), amici di famiglia avevano
la Lancia Appia prima serie (oltre ad una Topolino Belvedere
col tetto apribile) e un vicino di casa l'Appia terza serie
grigio chiaro. E ancora altri amici avevano il Maggiolino rosso,
con i paraurti rinforzati all'americana, altri la 500 con le
portiere non contro vento. Nel vicinato, poi, c'era sempre una
Innocenti 950S blu notte, così bassa che anche io potevo
vederne bene l'interno e la ricca strumentazione, e una Giulietta
Sprint rossa, uno spettacolo, il cui proprietario non voleva
neanche che noi ragazzini ci avvicinassimo per ammirarla. Chissà
se ne avesse avuto tante quante se ne vedono qui sotto...
Molto belli questi modellini
Mercury, decisamente più belli adesso, a mezzo secolo
di distanza, che non all'origine. E soprattutto dipinti di vari
colori, quasi che l'azienda avesse presagio del futuro collezionistico
di quelli che di fatto erano solo e semplicemente dei giocattoli.
Da notare, infatti, che con poche centinaia di lire (un paio
di quotidiani) si poteva comprare una Cadillac nuova di zecca
e con la scatoletta. Oggi lo stesso modello lo si acquista,
quando lo si trova, con l'equivalente di 150-200 quotidiani.
Una bella rivalutazione. Certo che fra colori della carrozzeria,
dei sedili, del copricapote, degli stemmi posteriori (dorati
o argentati) e dei pneumatici, le varianti sono tante e il povero
(nel senso che il suo impegno è gravoso) collezionista
diventa facilmente povero (nel senso che gli occorre un patrimonio
per acquistarle tutte). Ma che bella soddisfazione vederle tutte
insieme.
La semplice Fiat 600 Multipla,
bicolore, in buono stato e con la scatoletta originale supera
agevolmente i 100 euro, mentre in origine la si acquistava con
circa 500 lire. Proprio questo modello, prodotto sempre in livrea
bicolore, detiene il record delle varianti di colore. Nella
foto grande, in cima a questa pagina, se ne vedono 31 esemplari,
tutti differenti l'uno dall'altro. Gurdando la foto si potrebbe
pensare a qualche doppione, ma così non é: alcune
varianti hanno i sedili di diverso colore, altre non li hanno
per niente. C'è da impazzire!
E i modelli di questa serie sono per lo più senza vetri,
senza sospensioni, senza fari a diamantino, senza decal, senza
interni... C'è solo la scocca in zamac (per di più
con le sbavature mal rifinite) il fondino e le ruote. E' possibile
che esistano, a parte gli smalti di colore diverso, molte altre
varianti? La risposta è sì!
Per aiutare gli amici collezionisti
a disporre in ordine cronologico le varie serie, ho riportato
qui a fianco alcune indicazioni utili per la datazione
e per il riconoscimento dei modelli, senza la pretesa
di esaurire la trattazione, che rimane aperta al contributo
di tutti.
Nelle schede dei singoli
modelli si potranno trovare elementi meno generici di
catalogazione.
Grazie, amici, per aver visitato questa pagina.
Alberto Spano
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CRITERI
GENERALI
DI CATALOGAZIONE
I modelli di questa
serie hanno caratteristiche abbastanza simili (a parte la scala,
che spesso esula dalla dichiarata 1:48) e hanno subito, nel tempo,
una evoluzione legata ai gusti, alla concorrenza e all'evoluzione
tecnologica. In genere i modelli prodotti fino al 1956-57 sono
privi di vetri e di arredamento interno. Non hanno sospensioni
e gli assali delle ruote sono tenuti in posizione da due strette
placche trasversali, una per l'assale anteriore e una per quello
posteriore. Il fondino (senza organi meccanici in rilievo) è
verniciato color argento e rivettato alla carrozzeria. Le placche
trasversali possono essere verniciate oppure no. I paraurti sono
fusi insieme al fondino o alla carrozzeria e alla calandra anteriore.
I fari sono in metallo riportato, a chiodino. Le luci posteriori
sono dipinte di rosso o arancio. La targa è dipinta come
la carrozzeria. I pneumatici sono grigi o neri, ma in alcuni modelli
si possono trovare quelli bianchi. Qui sotto, il fondino di una
1100/103 della prima serie, con le placche trasversali dipinte,
e quello di una Giulietta Sprint con placche non dipinte.
Successivamente
(dal 1957 in poi, a seconda dei modelli) sono stati introdotti
i vetri e gli arredamenti interni. In alcuni casi solo gli arredamenti
interni (600 Multipla) e in molti altri casi solo i vetri. Il
fondino, della stessa tipologia di quello delle prime serie, è
ora cromato anzichè verniciato. Vedi qui sotto il fondino
cromato di una Studebaker Golden Hawk.
Dopo alcuni anni,
1959-60, la Mercury cercò di ridurre i costi rinunciando
alla cromatura dei fondini, che diventarono nuovamente argentati,
e adottando i fari stampati insieme alla carrozzeria e dipinti
in argento. Alcuni modelli sono sono rimasti per un po' di tempo
privi di sospensioni. Dal 1960-61, però, la concorrenza
impose alla Mercury di installare sui modelli le sospensioni e
questo fatto ha reso necessario lo studio di nuovi fondini per
ospitarle. I nuovi fondini sono dapprima argentati e poi verniciati
di nero opaco. Vedi, qui sotto, i fondini di una Flaminia (nero,
senza sospensioni), e di due Giulietta TI, prima cromato e poi
nero, con sospensioni e senza le placche.
Su alcuni modelli
cominciano ad apparire anche gli organi meccanici in rilievo,
come si vede qui sotto a proposito di una Fiat 1300 a fondo liscio,
che precede la 1300 con gli organi meccanici in rilievo.
A differenza di
quanto accaduto in altre marche, quali la Dinky Toys o la Politoys
Plast, il colore dei pneumatici dice poco sullo sviluppo cronologico
dei modelli. Molti modelli , infatti, sono stati prodotti sempre
e solo con pneumatici neri, mentre altri sono stati prodotti per
lo più con pneumatici grigi. Quando un modello ha avuto
entrambi i tipi di pneumatico, in genere quelli grigi hanno preceduto
quelli neri, ma... i pneumatici non sono rivettati e si possono
sostituire facilmente.
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