Cari amici
come ho scritto in altre pagine di
questo sito, la mia avventura di collezionista di automodelli
in scala ridotta è iniziata, nei primi anni sessanta,
proprio con i modellini in plastica della ditta italiana APS,
noti come "Microminiature Politoys".
Li usavo per giocare e mi divertivo
moltissimo. Costavano solo 200 lire l'uno e per questo ne acquistai
parecchi ed ero orgoglioso del mio piccolo garage. E così,
a volte, qualcuna delle mie macchinine rimaneva "incastrata"
nella tasca del grembiule e finiva in classe con me. Nell'intervallo
della ricreazione saltava fuori e scatenava grande ammirazione
e un po' di invidia tra i miei compagni. Così anche altri
bambini iniziarono a portare le loro macchinine e iniziarono
anche i primi scambi.
Un bel giorno un mio compagno ricevette in dono una Fiat 2300
S Coupè della Mercury, argentata, con le portiere e i
due cofani apribili, e la portò in classe. Io la trovai
un po' spenta di colori e non le dedicai grande attenzione,
ma gli altri alunni mostrarono di apprezzare molto quel modello
e cominciarono a guardare con una certa aria di sufficienza
sia me, sia le mie macchinine colorate.
Capii subito che l'incantesimo si
era spezzato e che dovevo correre ai ripari. Ma quei modelli
in metallo costavano ben più del doppio dei miei e anche
volendone acquistare qualcuno ogni tanto la mia collezione sarebbe
cresciuta molto più lentamente.
Smisi così di portare a scuola le mie macchinine, anche
perchè il proprietario della Fiat 2300 S Coupé
tirò fuori anche una Mercedes "Pagodina", tutta
dorata, con i due cofani apribili, sempre della Mercury. E quest'ultima
mi piacque da morire, al punto che la mia Ford Anglia celestina
cominciò a farmi davvero schifo. E così pure la
Innocenti Austin A40 color grigio topo.
Il colpo di grazia, però, me lo diede un altro compagno
(decisamente benestante) alle scuole medie, quando incantò
la supplente di disegno estraendo dalla cartella una Bugatti
Royale della Solido: era maestosa, con la base rossa e la vetrinetta
racchiusa nella classica scatoletta grigia della prima serie.
Con le portiere apribili, il tetto trasparente e l'immancabile
elefantino rampante sul radiatore. Costava un pacco di soldi
e non potevo competere...
Passai quindi alle macchinine in metallo,
soprattutto alle Politoys-M. Le mie Politoys plast rimasero
da parte a lungo, per molti anni, finchè le regalai tutte
a un mio cuginetto (scatolette comprese).
A distanza di tanti anni ho iniziato a ricostruire quel garage
in miniatura e a rivalutare le Politoys in plastica, scoprendo
che molti altri collezionisti di tutto il mondo condividono
lo stesso obiettivo.
Gestendo questo sito ricevo molte e-mail in tema di macchinine
e la richiesta di occuparmi anche delle "plast" diventa
sempre più pressante.
Doveroso, quindi, creare questa pagina,
ma per realizzare le varie schede occorrono molte immagini e
la mia collezione è ancora vistosamente incompleta. Ho
accolto perciò con grandissimo entusiasmo la proposta
avanzata dall'amico collezionista Massimo Carini che ha partecipato
con slancio all'iniziativa fornendomi moltissime immagini e,
soprattutto, la sua grandissima esperienza.
Ecco quindi questa pagina che racchiude
tutta la produzione della APS Politoys in plastica, dai veicoli
militari alle auto di serie, dalle auto da corsa a quelle d'epoca
e ai veicoli industriali. Ho comunque compreso nella pagina
anche i modelli della serie Fibre-glass (ai quali resta comunque
dedicata un'apposita pagina su questo sito) anche se si tratta
di modelli in fibra di vetro verniciata e non in plastica colorata
direttamente nell'impasto.
Spero di non aver trascurato alcun modello, ma sarò grato
a chiunque fornisse indicazioni utili al completamento della
pagina o alla correzione di eventuali refusi. Per ciascun modello
sarà presto disponibile una scheda con il dettaglio delle
caratteristiche e le foto scattate da varie angolazioni e con
le varie varianti di colore. Chi avesse le immagini di qualche
altra variante può inviarmele e provvederò ad
inserirle citando sempre la fonte e nel rispetto delle normative
sui diritti di proprietà delle immagini.
Grazie a tutti
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ANNOTAZIONI
SERIE
MILITARE
(dal n. 1 al n. 18)
Si
tratta di una serie di automodelli in scala variabile (ufficialmente
1/41, ma di fatto la scala è molto variabile) prodotti
dal 1960 al 1964-65. Sono tutti verde oliva, di varie tonalità,
e alcuni hanno anche dei personaggi. Nel tempo hanno subito
poche modifiche, legate soprattutto alle ruote che inizialmente
erano lisce e bombate e che successivamente sono state migliorate
per dare l'idea del cerchione. I pneumatici in gomma sono
tassellati su tutte le versioni.
La qualità e il dettaglio degli stampi sono comunque
molto bassi e questi modellini sono snobbati da molti collezionisti,
che li considerano semplicemente dei giocattoli.
Vale la pena di collezionarli solo se sono in perfette condizioni
e completi di tutti i pezzi e della loro scatoletta originale.
Quotazione media dai 15 ai 25 euro.
SERIE
AUTO ANTICHE
(dal n. 100 al n. 115)
Sono
in tutto 16 modellini, numerati da 100 a 115, prodotti dal
1962 al 1964-65. Si tratta di modellini molto semplici, facilmente
smontabili e facilmente soggetti alla perdita degli accessori
(fanali, targhe, trombe ecc.). I primi modelli disponevano
anche di personaggi, poi soppressi per ridurre i costi di
produzione.
Diciamo pure che i collezionisti non fanno a spinte per contenderseli,
anche se in realtà, messi l'uno vicino all'altro come
nella foto grande qui sotto, fanno la loro bella figura. Il
loro principale difetto è senz'altro l'eccessiva e
improbabile vivacità dei colori, che li fa assomigliare
spesso a sorpresine per uovo di Pasqua. Ma le sorpresine uno
se le deve montare. La quotazione media è di circa
10-20 euro (ovviamente si parla di modellini perfetti, completi
e con scatoletta). Fanno eccezione gli ultimi usciti (La Bentley
e la Lancia Lambda) che raggiungono quotazioni considerevoli,
a volte anche oltre i 100 euro, perchè hanno avuto
una tiratura molto limitata. Una decina di euro in più
li spuntano le versioni con personaggi, perchè più
antiche.
SERIE AUTO DA CORSA
(dal n. 51 al 64 e dal n. 200 al 204)
Sono
17 autovetture monoposto da corsa (formula 1, formula 2 ecc.)
più la Porsche 550RS e la Jaguar D Type che sono di
livello superiore. Le vetture di formula costavano all'origine
solo 100 lire e sono quindi molto approssimative nelle finiture
e negli accessori. Per questo la serie è poco ambita
dai collezionisti e la quotazione rimane bassa (10-15 euro
per modelli perfetti e con la scatoletta). La Porsche e la
Jaguar raggiungono invece quotazioni molto più consistenti
(anche 60-70 euro ciascuna).
Da annotare che la HAS F1 (art.63) è un'auto di pura
fantasia.
SERIE
ECONOMICA
(dal n. 121 al n. 132)
Anche
una serie economica come quella della Politoys ha la sua serie
economica. Si tratta di 12 modellini molto semplificati, montati
ad incastro, dai colori sgargianti, decisamente bruttini:
da bancarella. Tutti i modelli sono stati prodotti anche in
metallo, nella serie M, ma la FIAT 124 berlina (art. 127)
rimane un inedito. Sono difficili da reperire soprattutto
perchè già in origine si capiva che non avrebbero
avuto un valore collezionistico. Per questo oggi raggiungono
quotazioni elevate (anche oltre i 100 euro).
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